Il presidente di Bancadria sulla fusione con la Banca Colli Euganei: “Non è un’acquisizione, ma una fusione. Abbiamo la maggioranza del consiglio di amministrazione. L’istituto padovano è sano, con una base solida”
Dopo la decisione da parte dei soci di fondere le due realtà Bancadria e Banca Colli Euganei, è il presidente della banca adriese Giovanni Vianello che spiega quali sono stati i motivi che hanno portato a tutto questo. “Da diverso tempo stavamo lavorando su tale progetto proprio per capire come unire queste due banche che godono di ottima salute e che fino ad oggi hanno cercato di trovare la giusta sinergia”. “Penso sia chiaro che l’unione sia avvenuta proprio per dare maggiore spinta al nostro territorio e anche al loro, infatti l’economia dei colli Euganei è completamente diversa rispetto alla nostra e per questo motivo ha comunque bisogno dei giusti aiuti da parte di queste due banche unite, che danno una sicurezza non da poco”. In seguito Vianello dichiara: “Dopo 10 anni abbiamo deciso di aprirci ad altre realtà, in modo tale da rinforzarci e da diventare, seppur nel nostro piccolo, una realtà più grossa in un territorio che può veramente dare molto”. “Vorrei sottolineare che questa non è una acquisizione - precisa -, come è stato nel caso della banca di Lusia, ma una vera e propria fusione, dove comunque Bancadria ha la maggioranza del consiglio di amministrazione, ma comunque da una parte importante anche a Colli Euganei”. Successivamente è sempre il patron della banca etrusca che specifica: “Abbiamo deciso di unirci a Banca Colli Euganei perché è una realtà sana, con veramente una base solida su cui fare affidamento, è altrettanto piccola come noi e come noi vuole espandersi per cercare di mantenere nel suo piccolo la qualità che l’ha sempre contraddistinta”. Concludendo: “Per quanto ci riguarda vogliamo solo essere ancora più qualitativi di prima, ma con un raggio d’azione maggiore e che permetta ad altre persone di conoscerci. Siamo pronti a questa e a tante altre sfide, perché non abbiamo mai avuto paura di fare un passo avanti, anzi, stare fermi è la peggiore situazione che si può creare in questo contesto, dove tutto è in movimento e ogni secondo qualcosa può cambiare”. Stefano Spano
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