“C’e una strana sintonia nelle dichiarazioni successive all’approvazione del nuovo Piano Sociosanitario tra il leghista Boron, presidente della 5° Commissione ed il gruppo M5S di Adria”.
“Per entrambi dobbiamo aspettare a gioire per la salvezza degli ospedali Polesani, ed attendere la futura approvazione delle schede ospedaliere”. Con queste parole la consigliera regionale Patrizia Bartelle, ora in forza al partito “Italia in Comune” di Pizzarotti, va all’attacco della sezione locale del suo ex gruppo, i 5 stelle: “Sembra un trasferimento in quel di Adria, dell’asse Salvini-Di Maio che porta a pensare a provvedimenti che il binomio partitico attuerà in sede di schede ospedaliere ai danni dei polesani che hanno osato protestare nei confronti di Zaia per difendere i loro ospedali. O forse è semplicemente un disappunto per il ruolo efficace svolto dalle opposizioni in consiglio regionale. Staremo a vedere”. “Ciò che conta è che nel testo iniziale del Pssr la tutela degli ospedali Polesani non c’era, mentre compare a chiare lettere nel testo finale. Questo per dire che se la Lega voleva farlo, poteva scriverlo fin dall’inizio e se i 5stelle ci tenevano potevano depositare un emendamento. Nulla di tutto questo è stato fatto. Carta canta, mentre gli alleati di governo romano dormivano. E i Polesani avrebbero pagato in termini di servizi sanitari tagliati”. “In sede di trattazione delle schede, è certo che la battaglia per il consigliere Ruzzante e per me continua”.
“Non conosce la materia e ha sfruttato il M5S”
“Dopo quasi 4 anni in commissione Sanità, non ha acquisito alcuna preparazione in materia: un disimpegno totale, se non quello di cercare visibilità mediatica, che non le ha permesso nemmeno di leggere quanto era previsto nel Pssr precedente e ancor meno ciò che è previsto in quello appena approvato”. Dura la replica alla consigliera regionale da parte dei 5stelle locali. “A dimostrarlo sono i fatti: nel precedente Pssr 2012/2016, prorogato fino al 2018, la specificità territoriale era prevista ma, con l’attuazione delle successive schede ospedaliere è stato inserito il ridimensionamento dei dipartimenti ospedalieri”. E aggiungono: “Un successivo depotenziamento l’abbiamo subito con la legge regionale n. 19 / 2016 che ha comportato la riorganizzazione totale del numero delle Ulss, delle funzioni e dei servizi delle stesse nonostante fosse prevista nel Pssr la specificità territoriale”. Quindi, l’attacco politico: i pentastellati adriesi denunciano “il suo plateale desiderio di non lasciare lo scranno che occupa in consiglio regionale? Ha sfruttato al massimo l’immagine del M5S (che l’ha fatta eleggere), fino al momento in cui, conscia di non godere più del consenso all’interno del Movimento, lo ha abbandonato per entrare a fare parte del partito di Pizzarotti, in previsione delle prossime elezioni regionali”.Secondo i cinquestelle avrebbe dovuto dimettersi, ed eventualmente ricandidarsi sotto la sua nuova bandiera politica. “Invece ha preferito, per mera opportunità, affermare di essere stata tradita nei valori in cui crede, banalissima come scusa, ma efficace, per entrare nel gruppo misto in Regione, assicurandosi così anche la possibilità di non dovere raccogliere le previste firme sul territorio per presentare la sua futura lista alle Regionali”. Quindi la stoccata finale: la sua coerenza decantata le imporrà di destinare in futuro una considerevole quota parte delle sue indennità, a sostegno per esempio delle PMI, come faceva quando era tra le fila del M5. G. G.
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