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Mobilitazione per l’ospedale di Adria

omar ospedale

Il sindaco Barbierato, con un seguito di consiglieri comunali, si è ripresentato in Regione per discutere sull’approvazione delle schede ospedaliere volte alla salvaguardia dei servizi sanitari del nosocomio

Secondo incontro per l’affare ospedale di Adria, avvenuto a palazzo Ferro Fini, sede del consiglio regionale, tra il sindaco Omar Barbierato, accompagnato dai consiglieri comunali Michele Casellato, Enrico Bonato e Lamberto Cavallari, con i capigruppo regionali per le schede ospedaliere Patrizia Bartelle (Italia in Comune), Graziano Azzalin (Pd), Marino Zorzato (FI), Sergio Berlato (FdI), Erika Baldin(M5S) oltre che l’assessore regionale Cristiano Corazzari. Il primo cittadino si era già presentato alla sede del consiglio regionale del Veneto per l’audizione in quinta commissione, ma è tornato a metà aprile per spiegare nel dettaglio le istanze della sua città. “Tutti ci hanno ascoltato con attenzione e hanno concordato che le nostre richieste sono corrette. Il nostro territorio non deve essere penalizzato e non deve essere declassato, per questo abbiamo puntato in primis sul ripristino della qualifica di Ospedale Spoke (che assicura il mantenimento degli attuali servizi al territorio) e che può essere lasciata in basa alla Specificità del territorio. "La provincia di Rovigo non può rimanerne senza” ha spiegato Barbierato. Il nosocomio di Adria infatti risulterebbe il più penalizzato di tutto il territorio veneto, con i maggiori tagli sanitari. “Abbiamo ricordato e ribadito che le apicalità sono necessarie per assicurare il buon andamento dei reparti, come ad esempio chirurgia, urologia e pediatria, e abbiamo spiegato che servono posti letto ordinari per assicurare ai pazienti la possibilità di affrontare gli imprevisti che possono nascere dopo gli interventi” continua il primo cittadino. L’impoverimento colpirebbe infatti a livello sociale e sanitario tutta la provincia e anche la regione, comprese le cliniche private convenzionate con l’ospedale di Adria. “Voglio inoltre ringraziare la Cgil Venezia per il supporto importante che sta dando per questa battaglia necessaria a salvaguardare i nosocomi pubblici. L’impegno per salvare il nostro ospedale continuerà fino al momento dell’approvazione delle schede ospedaliere, perché significa portare avanti il diritto alla salute e alla sanità pubblica per i nostri cittadini” ha concluso Barbierato. Gaia Ferrarese
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