“La ristorazione ha subito un duro colpo, anche i ragazzi delle’istituto alberghiero sono scoraggiati”
Maurizio Fantinato
In molti si stanno confrontando con le violente conseguenze di questa pandemia, qualcuno perde, qualcun altro non molla: per convinzione, per passione, per la propria famiglia. In questo confuso e incerto presente interviene il professore dell’Istituto Alberghiero G. Cipriani di Adria, Maurizio Fantinato, una delle figure più competenti e note della ristorazione polesana.
Professore, la ristorazione, come molte altre attività, sente il peso delle scelte governative per la lotta al Covid-19. Come sta reagendo il Polesine?
“I ristoratori del Polesine più che reagendo stanno subendo le scelte governative. A volte è solo il grande amore per le loro attività create con molti sacrifici a renderli speranzosi nel futuro. Per avere questa crescita una parte dei guadagni è sempre stata destinata all’innovazione e agli investimenti. Ora sono stati lasciati soli e questa crescita rischia di diventare una decrescita se il Governo non rispetta le scadenze dei ristori e se lo Stato non appoggia e aiuta tutto il settore, che in questo momento subisce solo costi e spese. Il food delivery non è certo una soluzione. L’unico pensiero positivo in questo momento è che le attività ristorative del Polesine hanno da sempre una fidelizzazione con i clienti del territorio e questo fa ben sperare ad un ritorno alla normalità cessato il periodo critico.”
Le forniture, ad esempio, come vengono gestite?
“Per le aziende che hanno optato per la totale chiusura questo ha provocato un calo degli acquisti del 100%. Per le aziende che invece hanno optato per il delivery si può dire che abbia provocato un calo dell’80%”.
Sempre in tema di ristorazione, ma guardando verso la scuola. I laboratori con i ragazzi si sono svolti come sempre?
“La nostra scuola ha risposto in maniera tempestiva ai vari decreti governativi e alle loro modifiche, continuando in presenza le attività laboratoriali. Un grande aiuto lo abbiamo avuto nell’attuazione delle direttive anti-Covid19 dei Pubblici Esercizi, che erano in vigore già dall’estate scorsa. In questo modo i nostri ragazzi non hanno mai perso una lezione di laboratorio. Le restanti ore sono gestite in DaD (didattica a distanza, ndr). Questa situazione sanitaria ha minato non poco il nostro P.C.T.O. (alternanza scuola-lavoro, ndr). Se questa permane non ci sarà la possibilità per i nostri ragazzi di andare in alternanza, solo in caso contrario riusciremo a indirizzarli presso quelle aziende che già collaborano con noi sia nel nostro territorio che non.”
Da professore in prima linea ormai da quarant’anni, cosa si sente di consigliare ai suoi ragazzi? Molti sono scoraggiati.
“Certo, è vero, i ragazzi sono scoraggiati, soprattutto quelli che frequentano le classi terminali e si trovano a dover scegliere se entrare nel mondo del lavoro o continuare gli studi. In questo particolare momento il mio consiglio non è variato e rimane lo stesso che ho sempre dato durante gli anni di insegnamento: ‘Fai bene quello che devi fare, impegnati per raggiungere il massimo del risultato, con i mezzi a tua disposizione nel momento in cui ti trovi. Sempre’. Quando questo momento critico passerà, bisognerà essere pronti, preparati e consapevoli che la ripresa sarà dura e bisognerà essere certi su quello che si deciderà di fare”. Samuele Contiero
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