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08.09.2024 - 13:00
Sulla Marmolada, la maestosa "Regina delle Dolomiti", si è svolta una caccia ai rifiuti abbandonati che ha rivelato una sorprendente varietà di detriti, alcuni dei quali risalenti alla Prima Guerra Mondiale. L'iniziativa, promossa da Legambiente nell'ambito della campagna nazionale "Carovana dei Ghiacciai 2024", ha visto la partecipazione di numerosi volontari e di un professore dell'Università degli Studi di Padova, impegnato dal 2022 in uno studio sui rifiuti in montagna.
Lungo il sentiero che conduce al ghiacciaio della Marmolada, il team di "Carovana dei Ghiacciai 2024" ha raccolto circa 400 rifiuti di ogni genere e forma. Tra lattine, scatolette, fazzoletti, plastica, resti di piatti e posate di plastica e metallo, tappi di bottiglia, pezzi di vetro, sigarette, frammenti e materiali tecnici, pezzi di ferro e calcinacci, sono emersi anche reperti storici. Alcuni di questi rifiuti risalgono alla Prima Guerra Mondiale, mentre altri appartengono agli anni '70 e '80, fino ad arrivare ai giorni nostri.
Non solo singoli rifiuti, ma anche tre mini-discariche sono state scoperte lungo il sentiero. Questi accumuli di detriti rappresentano un grave problema ambientale. La presenza di rifiuti storici, in particolare, ci ricorda come la montagna sia stata teatro di eventi significativi e come questi abbiano lasciato tracce tangibili nel tempo.
L'attività di clean-up sulla Marmolada è stata solo una delle tappe della "Carovana dei Ghiacciai 2024", una campagna nazionale di Legambiente che monitora i ghiacciai alpini in collaborazione con Ciprea Italia e con la partnership scientifica del Comitato Glaciologico Italiano. Questa iniziativa si inserisce nel più ampio contesto di "Puliamo il Mondo", la grande campagna di volontariato ambientale che il 20, 21 e 22 settembre vedrà cittadini e volontari di tutta Italia impegnati a ripulire strade, piazze, spiagge, sponde dei fiumi e aree montane dai rifiuti abbandonati.
La presenza di un professore dell'Università degli Studi di Padova, che dal 2022 ha avviato uno studio e un monitoraggio sui rifiuti in montagna, ha arricchito l'iniziativa di Legambiente con un importante contributo scientifico. Questo studio non solo documenta la quantità e la tipologia dei rifiuti presenti, ma fornisce anche dati preziosi per comprendere meglio le dinamiche di accumulo e dispersione dei detriti in ambiente montano.
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