Questa sera, alle ore 21, presso il giardino di Villa Baglioni a Massanzago, sarà rappresentata “La serva padrona” (musiche di G.B Pergolesi e libretto di G. Federico)
La serva padrona
L'intermezzo, diretto da Pierluigi Piran, sarà interpretato da Eugenio Leggiadri Gallani (Uberto), Silvia Celadin (Serpina) e Alessandro Celadin (Vespone), insieme con l'orchestra d'archi 'Giacomo Facco, Musico Veneto'.
"La serva padrona": breve sinossi
La trama è leggera, semplice ma non superficiale, allegra ma anche commovente nella sua frizzante malizia; una storia all’apparenza banale, ma che rivela profondi significati. Tre personaggi muovono la vicenda: Uberto, un attempato e ricco signore borghese, scapolo; Serpina, una servetta che lui stesso ha cresciuto in casa; Vespone, un servitore muto e sciocco solo all’apparenza. Uberto ha al suo servizio la giovane e furba Serpina che, con il suo carattere prepotente, approfitta della bontà del suo padrone. Egli, per darle una lezione, le dice di voler prendere moglie e Serpina gli chiede di sposarla, ma lui, anche se è molto interessato, rifiuta. Per farlo ingelosire Serpina gli dice di aver trovato marito, un certo capitan Tempesta, che in realtà è l'altro servo di Uberto (Vespone il muto) travestito da soldato. Serpina chiede a Uberto una dote di 4000 scudi il quale, pur di non pagare, la sposerà divenendo da serva finalmente padrona.
Massanzago, l'organizzazione dell'evento
La rappresentazione "La serva padrona" avrà un numero di posti limitato, il Comune di Massanzago consiglia quindi la prenotazione, rivolgendosi all'Ufficio Cultura allo 049 5797001. Per accedere sarà inoltre necessario esibire il Green pass. Il costo del biglietto è di 7 euro.
La storia dell'intermezzo
Quando il 28 agosto 1733 nel Teatro San. Bartolomeo di Napoli, fra gli atti dell’opera seria “Il prigioniero superbo” andò in scena “La serva padrona”, nessuno poteva prevedere il successo clamoroso che questa piccola pièce di teatro musicale avrebbe raggiunto. A Napoli erano in voga già da anni, gli intermezzi comici e le bizze tra Uberto, scapolo maturo e bisbetico e Serpina, servetta astuta e desiderosa di una conveniente sistemazione matrimoniale. “La serva padrona” è divenuta simbolo dell’intermezzo per antonomasia, in quella emblematica contesa tra teatro musicale italiano e francese, che diede vita alla celebre querelle des buffons. A partire dal 1738 questa si avviò a divenire l’intermezzo più eseguito ed amato praticamente in tutta Europa. Ammirata, studiata e gustata da melomani e musicologi, “La serva padrona” è ancora oggi un cammeo del teatro musicale che non finisce mai di stupire e divertire. Oggi, trasformata in “operina” comica autonoma, è entrata stabilmente nel repertorio dei teatri, grandi e piccoli, gode di una vasta popolarità ed è rappresentata nei maggiori teatri del mondo, oltre a essere diventata perfino colonna sonora di molti film: da Amadeus (1984) a Farinelli (1994) a Chocolat (2000).
L'autore
Giovanni Battista Pergolesi, nato a Jesi nel 1710, aveva appena ventidue anni quando compose La serva padrona ma la vera consacrazione dell’opera avvenne a Parigi nel 1752: Pergolesi era già morto nel 1736 e mai avrebbe potuto immaginare che la sua opera avrebbe creato un caso memorabile in Francia.
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