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Ad Antiquaria Padova il fatto a mano che racconta la storia di mille anni

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Antiquaria Padova: dieci giorni di mostra-mercato alla Fiera di Padova (12-21 novembre 2021)

Antiquaria Padova 2020 Antiquaria Padova 2020 (Fonte: sito web Antiquaria Padova)
Il grande antiquariato italiano è in esposizione alla Fiera di Padova dal 12 al 21 novembre nella 37^ edizione di Antiquaria Padova. Sarà un passaggio dentro la storia, dal Medioevo al Novecento, che grazie alla partecipazione di un’ottantina di antiquari di 12 regioni più Gran Bretagna, San Marino e Svezia, svelerà l’inventiva e le capacità costruttive di centinaia di artigiani e artisti dei secoli passati. E migliaia saranno i pezzi proposti nel padiglione 1 della Fiera da selezionati espositori presenti a Padova con quadri e statue, mobili e gioielli, tappezzerie e orologi, porcellane, stampe, cornici, cristalli, arazzi, tappeti persiani di alta manifattura, libri, stoviglie. Mille anni di storia del costume italiano, europeo e orientale sono rappresentati da preziosi pezzi portati in Fiera da alcune delle più prestigiose gallerie antiquarie d’Italia; e tra questi spiccano soprattutto i quadri, gli arredi e l’oggettistica realizzati durante l’Illuminismo e nel XIX secolo. Antiquaria Padova riparte con una sfida: saranno dieci (anziché nove) i giorni di mostra; ma sono anche previste altre novità a partire dai contenuti culturali espressi attraverso alcune conferenze di professionisti dell’antiquariato e del restauro. C’è poi l’opportunità di visitare con unico biglietto sia Antiquaria Padova sia ArtePadova dal 12 al 15 novembre (biglietto intero 10 euro, alle casse, ridotto a 8 euro se acquistato online nei siti delle due rassegne entro l’11 novembre). E infine grazie alla collaborazione con i Musei Civici Eremitani di Padova presenti in mostra con una conferenza su Padova Urbs Picta, i visitatori della rete museale civica potranno accedere alle due rassegne fieristiche con biglietto ridotto (6 euro) e al pubblico fieristico sarà concesso visitare i Musei Civici Eremitani con biglietto ridotto a 8 euro (anziché 10). Tra gli espositori di Antiquaria Padova 2021 si segnalano: Tornabuoni Arte Antica di Firenze; i grandi capolavori pittorici di Ducci Roberto Dipinti antichi di Firenze, di Galleria Arte Cesaro di Padova, gli oggetti medievali di Fabbri Arte Alto Antiquariato da Mantova; i mobili del Settecento veneziano portati da Cecchetto e Prior Alto Antiquariato di Asolo, da Matheus Arte antica di Vicenza, da Antichità Camellini di Modena, Studiolo Fine Art di Milano; Antichità G.N. di Luciano Guagenti di Milano, Galleria 900 di Reggio Emilia; Umbria Sud di Emo Antinori Petrini da Perugia; Ars Antiqua di Milano, solo per citarne alcuni. Un’altra opportunità offerta ai visitatori della mostra mercato antiquariale è quella di conoscere le più moderne tecniche di analisi e restauro delle opere pittoriche, lignee, marmoree, tessili, ottenendo sul posto consulenze, certificazioni di autenticità e diagnosi da parte di esperti. Antiquaria Padova sarà aperta da venerdì 12 novembre a lunedì 15 novembre e da sabato 20 a domenica 21 in orario 10 - 20; da martedì 16 a venerdì 19 novembre dalle 15 alle 20. I bambini sotto i 12 anni entrano gratis. Vernice sabato 13 novembre alle ore 11. Servizio tamponi disponibile dalle ore 9 alle 11 nei gazebo antistanti il padiglione 2 (lungo via Tommaseo) dal 12 al 15 novembre e nei giorni 20 e 21 novembre.

Sintesi espositiva

Queste le segnalazioni pervenute da alcuni antiquari su qualcuno dei loro pezzi esposti a Padova. L’altarolo degli Ubriachi fiorentini, esiliati come Dante  Un piccolo altare portatile (altarolo) in arrivo da Mantova richiama la storia di Dante, anche se la produzione di questo prezioso manufatto è posteriore. L’esemplare in mostra fu infatti realizzato in osso scolpito, corno, osso tinto in verde e legni pregiati, attorno al 1420 a Venezia nella Bottega degli Embriachi, intagliatori discendenti degli Ubriachi (Embriachi in veneziano), potente famiglia di banchieri fiorentini. Come Dante questi ghibellini furono esiliati trovando rifugio a Venezia dove a fine Trecento aprirono una bottega divenuta celebre in tutta Europa per la raffinata e cospicua produzione di miniature e intagli in osso e avorio raffiguranti storie cavalleresche e religiose a ornamento di cofanetti, mobili o pale d’altare (come quella della Certosa di Pavia). L’omaggio a Oreste Da Molin Dieci opere costituiscono un Omaggio a Oreste Da Molin da parte di un antiquario padovano che intende celebrare i 51 anni di produzione di questo pittore nato nel 1856 a Piove di Sacco dove morì nel 1921 dopo aver vissuto a Venezia. Tra gli aneddoti del personaggio, i suoi primi esperimenti a carboncino fatti a 14 anni sulle pareti del corridoio di casa dove disegnava ritratti di generali delle battaglie risorgimentali. Partecipò a numerose esposizioni d’arte: a Parigi, Milano, Venezia, Palermo, Chicago, Lipsia, Torino, Monaco, Saint Louis e nella Pietroburgo zarista. Tra le opere esposte ci sono: Contadinella in piedi (particolare del "Barbiere rusticano", pastello intelato cm, 73x36) - Coraggio (olio su tela, cm 95x171) - Diurnisti da due lire (olio su tela, cm 95x210) - Settecento veneziano (particolare "Cara ti xe tanto bela" pastello su carta, cm 61x51) - Studio per ritratto di una giovinetta (olio su tela, cm 37x29,5). Pregiata ribalta a urna Da Sassuolo (Mo) arriva un’importantissima ribalta "a urna" (bombata) con cassetti, realizzata in Lombardia tra il 1730 e il 1770. Lastronata in radica di noce, mossa davanti e sui fianchi, è rifinita con cornici ebanizzate (150 x 117 cm). La tela di Pietro Liberi, Conte Palatino Da Firenze Venere e Adone, tela di Pietro Liberi, pittore padovano del ‘600 (96 x 73 cm), artista dalla vita avventurosa che fu imprigionato dai turchi a Tunisi dove evase per risalire l’Italia fermandosi a Venezia dove lavorò a Palazzo Ducale e fu nominato Cavaliere di San Marco prima di diventare Conte Palatino dell’imperatore Leopoldo d’Asburgo. Proposte dalla stessa casa antiquaria fiorentina, due tele di Domenico Piola, pittore genovese del Seicento, uno dei maggiori esponenti del barocco ligure, titolare della più rinomata bottega cittadina impegnata con i principali committenti locali: Spinola, Doria, Balbi. Ma ci sono anche una tela di Giulio Cesare Procaccini (nato a Bologna nel 1574), uno dei massimi autori del barocco lombardo; un olio su tavola di Francesco Albani pittore bolognese di fine ‘500 che in città imparò l’arte da un maestro fiammingo assieme agli allievi Domenichino e Guido Reni; una natura morta seicentesca del romano Giovanni Stanchi detto dei fiori per la sua passione floreale; altra natura morta è del fiorentino Bartolomeo Bimbi (‘600) allievo di Lorenzo Lippi; infine due figure allegoriche di Carlo Preda milanese di metà Seicento. Le tele del Piazzetta e di altri veneti Da Firenze arrivano olii su tela di maestri del ‘700, soprattutto veneziani o comunque attivi nella Repubblica Serenissima. Si va dal San Giovanni nel deserto di Jacopo Amigoni (Napoli o Venezia 1682 - Madrid 1752) allo Scontro di cavallerie cristiane e turche di Antonio Calza (Verona 1658 - 1725); dalla Veduta di Piazza San Marco verso la Basilica di Apollonio Domenichini, maestro della Fondazione Langmatt (Venezia 1715 - 1757) a una natura morta del cosiddetto maestro dei fiori Guardeschi (Venezia, prima metà del XVIII secolo); da due vedute del Canal Grande di Francesco Tironi (Venezia 1745 - 1797) al Cristo benedicente di Giovanni Battista Piazzetta (Venezia 1682 - 1754) e alla Venere piange Amore morente del pittore e incisore marchigiano Giuseppe Diamantini (Fossombrone 1621 - Venezia 1705). Madonna gotica dei primi ‘400 Da Milano giunge una Madonna dell’umiltà e angeli, probabile 1410, tempera su tavola (71 x 82 cm) del cosiddetto “Maestro di Roncaiette”, artista probabilmente veronese attivo a Padova e Verona a cavallo tra Tre e Quattrocento. Deve questo nome a un suo polittico presente nella chiesa di San Fidenzio a Roncaiette di Ponte San Nicolò (Pd). Suoi lavori sono conservati al Museo Correr di Venezia, a Castelvecchio a Verona, al Museo Civico di Fano. Le gioie londinesi Da Londra arrivano gioie degli anni Trenta. Come la spilla del 1935 che riproduce una farfalla in platino con diamanti da 3.80 carati e rare perle naturali Conch di 3.80 e 8.50 carati; un anello in oro bianco da 18 carati con brillanti naturali taglio brillante da 2.40 carati e rubino birmano da 1.60 carati; un anello in platino e diamanti con al centro un diamante naturale da 4 carati; una collana con due pantere in diamanti da 5 carati e una giada colombiana da 11 carati. Maioliche dal 1896 a L’Abissina del ‘31 Da Rosignano Marittimo (Li) arrivano diverse maioliche: un vaso globulare rosso di Gio Ponti realizzato nel 1930 dalla Manifattura Richard - Ginori Doccia (Fi); una coppia di danzatrici anni Venti di Francesco Nonni, Manifattura Melandri- Focaccia (Faenza); un vaso con volti femminili e motivi vegetali di Galileo Chini, anno 1896 o 1898, della Manifattura Arte della Ceramica di Firenze. E L’Abissina di Sandro Vacchetti (1931), Manifattura Lenci di Torino, terraglia colorata a smalti policromi sottovetrina. Fazzini, Stultus e note su Paolo Fiammingo Da Padova uno dei tre esemplari di Danzatrice realizzata nel 1938 dallo scultore e pittore ascolano Pericle Fazzini scomparso nel 1987 e l’olio su tela Guanti bianchi del 1929 del triestino Dyalma Stultus, scomparso nel 1977. Presentata inoltre la comunicazione scritta del prof. Ugo Ruggeri su Pawel Franck - Paolo Fiammingo, artista nato nel 1540 ad Anversa e morto a Venezia nel 1596 circa. Il prof. Ruggeri pone l’opera a confronto con altri dipinti dell’artista, prezioso collaboratore del Tintoretto e poi originale rielaboratore dei suoi modi, con evidente attenzione anche all’opera di Jacopo da Ponte, il Bassano; in particolare il Ruggeri individua precise affinità stilistiche con Divinità in un paesaggio del Castello di Ambras presso lnnsbruck, le quattro Allegorie d'Amore del Kunsthistorisches Museum di Vienna e le due Storie di Elia del De Young Memorial Museum di San Francisco “che tanto nel trattamento delle figure quanto nello sviluppo del paesaggio presentano vivaci analogie con l’opera qui esaminata”. Il paravento cinese in carta di riso Un antiquario padovano propone un raro paravento cinese in carta di riso con decorazione policroma realizzato tra il finire del ‘700 e gli inizi dell‘800 (190 x 350 cm). E un pregiato trumeau veneto del Settecento in radica di noce, mosso sui fianchi e sul fronte, alto 240 cm. Bureau plat versione unisex Sempre da Sassuolo un bureau plat lastronato e intarsiato in più essenze con applicazioni e piedi in bronzo dorato dell’800 francese. E’ un tipo di mobile apparso nel ‘700 come scrivania di rappresentanza con il lato lungo doppio di quello corto. Se inizialmente era riservato a clienti maschili, a metà del Settecento iniziò ad essere prodotto anche per facoltose signore. Da Versailles agli arazzi dei Gobelins Da Mantova, ma proveniente da importante collezione privata milanese, arriva l’olio su tela Trasfigurazione di Gesù Cristo con Mosè e Isaia (350 × 200 cm) realizzato nel 1700 come scritto accanto alla firma del parigino Jean Baptiste Martin (1659 - 1735), direttore della manifattura di arazzi dei Gobelins, divenuto famoso per la realizzazione di grandi quadri alla reggia di Versailles. Tre secoli di mortai in bronzo Padova è sede di una ricca collezione di mortai italiani ed europei in bronzo dal 5 al ‘700. Anticamente erano usati sia per la preparazione di pozioni farmaceutiche sia in cucina. I maggiori produttori di mortai bronzei del Rinascimento italiano operavano a Firenze, Padova e in seguito Venezia. La Venezia di Milesi Da Montecatini Terme (Pt) arriva un olio di Venezia con barche, dipinto nel 1931 da Alessandro Milesi pittore veneziano vincitore nel 1890 della medaglia d’oro all’Esposizione internazionale di Boston. Venere e Ippomene di Balestra Di Antonio Balestra una galleria d’arte di Castelfranco presenta l’olio su tela Venere e Ippomene (108 x 117 cm) che nel 2017 nel Museo di Castelvecchio a Verona rappresentò la mostra dell’artista veronese nel 350° anniversario della nascita (1666-1740). Scene fantastiche sul soffitto quattrocentesco di Crema Da Fano (Pu) 20 tavolette lignee da soffitto dipinte a tempera e prodotte a metà ‘400 nella bottega dei Bombelli per la famiglia Benzoni di Crema, il centro più importante di questa produzione. Raffiguravano animali fantastici, scene di caccia, stemmi, figure allegoriche, ritratti di profilo.

Gli espositori

Gli antiquari partecipanti alla 37^ edizione di Antiquaria Padova arrivano dalle seguenti regioni: Veneto, Lombardia, Toscana, Emilia Romagna, Piemonte, Campania, Marche, Sicilia, Friuli Venezia Giulia, Umbria, Puglia, Lazio. E ci sono anche presenze da Gran Bretagna, San Marino e Svezia. Le città più rappresentate sono: Padova (10 antiquari), Milano e Treviso (6), Venezia (5), Torino (4).

Conferenze

padiglione 1 giovedì 18 novembre  ore 17 Padova Urbs picta, intervento di Andrea Colasio assessore alla Cultura del Comune di Padova Venerdì 19 novembre  ore 16 Caravaggio e l'eredità veneta, relatori prof. Luciano Treggiari, dott.ssa Meri Spinelli, a cura di Benarte Sabato 20 novembre  ore 16 Guida all’acquisto del Settecento veneziano tra emoli, imitatori e copisti. Relatrice prof.ssa Federica Spadotto, storica dell’arte ore 17 Dentro il mobile con la lente di ingrandimento, relatore Raffaele D'Agostino - restauratore di materiali lignei e docente di restauro supporti lignei presso ENAIP Veneto Centro di Restauro Andrea Mantegna - Piazzola sul Brenta.
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