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07.06.2022 - 14:54
Nel primo incontro, Pacifico, nome d’arte di Gino De Crescenzo, racconterà il romanzo delicato e intimo Io e la mia famiglia di barbari, l’epopea di una famiglia allargata. I genitori Pia e Guido emigrati a Milano in cerca di lavoro, i riti delle vacanze e del controesodo annuale con i loro ingorghi e interminabili viaggi in treno, i matrimoni e i funerali, i dissidi e le riconciliazioni, il passaggio generazionale, fino alla perdita del padre, all’abbandono della casa in cui hanno vissuto per quarant’anni, al proprio trasferimento a Parigi e alle telefonate alla madre che vive sola. Nel romanzo l’autore costruisce a piccoli passi, soffermandosi su particolari momenti, situazioni o gesti, qualcosa che pian piano assume il respiro dell’epica quotidiana, la saga dell’emigrazione, tra umorismo, commozione e amore per la sua stramba famiglia. La scrittrice italo-irlandese Anna Dalton sarà la protagonista del secondo incontro, giovedì 16 giugno, dedicato al suo Le tre figlie, un romanzo maturo e potente che segue il successo dell’Apprendista geniale, La ragazza con le parole in tasca e Tutto accade per una ragione: la storia del legame speciale che unisce tre sorelle. La storia di una madre che ha sempre imposto le proprie scelte. Una storia che racconta le ombre che albergano in ogni famiglia e le luci che colpiscono inaspettate. Mercoledì 22 giugno, sempre alle 21.00, la giornalista Sandra Bonzi, moglie di Claudio Bisio presenta il suo lavoro d’esordio nella narrativa Nove giorni e mezzo, una commedia nera in cui Elena, una giornalista, prova a tenere insieme non solo i pezzi dei corpi ma anche un lavoro che cambia velocemente e una famiglia insidiata dal tempo e dall’erosione dell’abitudine. Chiuderà la rassegna giovedì 30 giugno, Giancarlo Marinelli con 11, un romanzo seduttivo, epico, commovente. Konstantin Petrov è un giovane, volenteroso, esule estone che ha deciso di rifugiarsi a New York, dove vive ospite di un vecchio cieco che non gli fa pagare l’affitto a patto che il ragazzo se lo porti sempre dietro “per fargli vedere le cose al posto suo”. Konstantin lavora come elettricista al centoseiesimo piano della Torre Nord del World Trade Center. Qui, sfruttando il turno di notte, racconta con la sua macchina fotografica il cuore dell’economia mondiale da un punto di vista inedito, concentra la sua attenzione su oggetti piccoli, minuscoli, d’una disarmante quotidianità: i pulsanti dell’ascensore, i fogli sulle scrivanie, le sedie ribaltate sui tavoli dei ristoranti, gli asciugamani nei bagni. A partire da quegli scatti rubati, la più grande tragedia del nostro tempo prende corpo nelle storie di uomini e donne, celebri o del tutto sconosciuti, che si toccano e si sfiorano.«Mi viene in mente - dice Marinelli presentando la rassegna - una frase di Amos Gitai, ‘Torniamo sempre in luoghi dove non siamo mai stati’. Dopo tanti anni passati a creare e a costruire quella rassegna meravigliosa che è Libri da gustare torno in un luogo magico. Ci sono stato, ma c’è la stessa trepidazione dopo gli anni della pandemia nel tornarci che mi sembra un’incantevGIVE EMOTIONS SRL | C.F. e P.IVA 04385760287 REA PD-385156 | Reg. Tribunale di Padova n. 2516