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Segni di cura, la mostra di Maïmouna Guerresi alla Galleria d'Arte Moderna Achille Forti

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Credit photo: pagina ufficiale della Galleria d'Arte Moderna Achille Forti.

Dal 14 febbraio al 7 aprile la Galleria d'Arte Moderna Achille Forti ospita una nuova esposizione di Maïmouna Guerresi incentrata sull'amore e il rispetto per l'altro.

Prendersi cura di qualcosa o di qualcuno, nel rispetto dell’unicità e della libertà di ogni singolo individuo. È l’amore narrato come sentimento universale quello che viene mostrato nel nuovo progetto espositivo proposto dalla Galleria d’Arte Moderna Achille Forti in occasione di due importanti appuntamenti, Verona in Love e, a marzola Giornata Internazionale della Donna. Protagonista Maïmouna Guerresi (Pove del Grappa, Vicenza 1951), la cui pratica artistica si declina attraverso i linguaggi della fotografia, della scultura e della video installazione, concentrando la propria poetica intorno alle tematiche della femminilità e dell’armonia tra differenti culture, attraverso una personalissima sensibilità spirituale ed estetica.

La mostra

A partire dai concetti di amore e di rispetto per l’altro da un punto di vista sociale e culturale, la mostra Segni di Cura punta a mette in luce la volontà di ripensare con maggiore consapevolezza i temi legati al sentimento e all’identità della donna. Atmosfere sospese mettono in dialogo figure umane avvolte da eleganti cromatismi e simboliche gestualità, recuperando metafore visive dell’interiorità umana come il latte, la luce, gli alberi, i segni arcaici. Un’esposizione che prende forma attraverso un percorso caratterizzato da immagini segniche dominate dalle cromie del bianco – simbolo di purezza e rinascita – che illuminano lo spazio e si raccolgono attorno a un monumentale elemento scultoreo (Kunta, 2003), opera in collezione GAM, il quale si fa portavoce delle istanze di un femminile universale. Due video accompagnano la mostra: Rûh (2020) e Oracles (2007), quest’ultimo con un accento rosso – simbolo di solidarietà – “rompe” la verginità cromatica dello spazio, stimolando una riflessione sulla violenza di genere. Il progetto è stato seguito dalle operatrici del Servizio Civile Universale della Galleria d’Arte Moderna Achille Forti e del Centro Internazionale di Fotografia Scavi Scaligeri, Giuditta Belloni, Elisabetta Tosti, Angelica Rivetti ed Elisa Panza sotto la direzione della Curatrice responsabile delle Collezione d'Arte Moderna e Contemporanea Galleria d'Arte Moderna Patrizia Nuzzo e Carla Avanzini Responsabile Educazione-Didattica Area Cultura e Turismo e Musei, in collaborazione con Isabella Brezigar conservatrice e Referente Archivio GAM. Saranno organizzate visite guidate per il pubblico, tenute dalle stesse operatrici del Servizio Civile Universale.
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