Cercasi soluzioni all'estero per la pista da bob per le Olimpiadi Milano-Cortina 2026
Non ci sarà nessuna nuova pista da bob per i giochi olimpionici invernali di Milano-Cortina 2026 del 2026: si cercherà una soluzione differente all'estero. A darne la comunicazione il presidente del Coni, Giovanni Malagò, durante la sessione del Comitato olimpico internazionale a Mumbai. Dalle dichiarazioni riportare dall'Ansa, infatti, si apprende che Malagò ha reso noto di aver avuto in questo senso la comunicazione dal Governo che non c'era più l'intenzione di andare avanti con il progetto per la nuova pista. La condivisione è arrivata anche da parte del Cio. "Le dichiarazioni di Malagò pesano come pietre. Veniamo infatti a sapere, a cose fatte, che il Governo ha ufficialmente annunciato la volontà di rinunciare alla realizzazione della pista di bob, slittino, skeleton e para-bob a Cortina (lo Sliding Center inizialmente previsto dal Masterplan) per spostare le gare in una sede già esistente e funzionante fuori dall’Italia. Questa è una sconfitta per tutto il sistema Paese. Non ci meritiamo di essere visti come quelli che “non sono in grado di raggiungere l’obiettivo” nel contesto internazionale. Non se lo merita il Veneto e non se lo merita l’Italia. Sono dispiaciuto che nemmeno “l’operoso” Nordest abbia compreso come la sfida su questo progetto andava oltre la semplice sfida sportiva. Non è un problema solo di Giochi Olimpici ma di credibilità del nostro sistema imprenditoriale, industriale e valoriale. Vincerla sarebbe stata la più bella medaglia olimpica e il Veneto poteva farcela, come sottolineato a più riprese anche dal Presidente Luca Zaia". E' stato il commento di Enrico Carraro, Presidente Confindustria Veneto. "Alcuni potrebbero chiedersi cosa c’entri Confindustria in questo contesto, perché prenda posizione - continua Carraro - Credo che abbia tutte le ragioni di esprimere la propria opinione quando si parla di una occasione, quale un evento internazionale, che muove circa 1,5 miliardi euro di pil per il Paese; c’entra perché le infrastrutture e le opere di viabilità delle Olimpiadi di Milano-Cortina 2026 andranno a supporto delle attività produttive e produrranno vantaggi alla collettività ed alla economia veneta anche ben dopo gli eventi correlati alle gare; c’entra perché il tema della reputazione del sistema paese nei contesti internazionali ci sta particolarmente a cuore".
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