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Numeri positivi per il lavoro: i dati Unioncamere a Job&Orienta

E' stato presentato oggi a Verona il Bollettino annuale 2023 del Sistema informativo Excelsior, realizzato da Unioncamere e Anpal (Agenzia nazionale per le politiche attive del lavoro), nell'ambito della 32a edizione di JOB&Orienta che si chiude oggi

I dati: superano i 5,5 milioni le assunzioni che le imprese italiane hanno programmato per il 2023, con contratti a tempo indeterminato o a tempo determinato per una durata superiore a 30 giorni: sono 330mila in più rispetto al 2022 (pari a +6,4%) e quasi 894mila in più rispetto al 2019 (+19,4%). Per il 30% (oltre 1,6 milioni di contratti di lavoro) si tratta di assunzioni previste per giovani di età inferiore ai 29 anni. È quanto ci restituisce il B Nonostante condizioni economiche meno favorevoli nel secondo semestre, l’andamento positivo dell’occupazione nel settore privato quest’anno si deve in particolare all’effetto trainante della filiera del turismo, che supera il milione e 100mila assunzioni previste, del commercio, quasi 749mila contratti, delle costruzioni, per complessive 549mila assunzioni, e delle industrie manifatturiere, con 957mila entrate. Rimangono però le difficoltà a trovare le figure professionali, anzi aumentano per tutti i profili ricercati dalle aziende: il disequilibrio tra domanda e offerta si colloca infatti al 45,1% delle assunzioni, in crescita di 4,6 punti percentuali sul 2022 e di 18,7 punti sul 2019. E per ridurre questo penalizzante mismatch, è strategico fare sistema tra mondo della scuola e mondo economico-produttivo, e lavorare in prospettiva rendendo l’orientamento dei giovani sempre più efficace – come emerso a più voci da queste quattro giornate di JOB&Orienta – e i percorsi di studio sempre più aderenti alle necessità espresse dalle imprese, per le quali i titoli di studio e le competenze formate sono fondamentali. In particolare, raggiunge il 60,3% la quota di criticità per gli operai specializzati. Scendendo più nel dettaglio delle figure più difficili da reperire, emergono quelle altamente specializzate e tecniche con quote particolarmente elevate, come gli ingegneri dell’informazione (con l’80,7% di criticità su poco meno di 5mila entrate programmate), le professioni sanitarie infermieristiche ed ostetriche (all’80,3% su 42mila ricerche delle imprese) e i tecnici delle costruzioni civili (con il 79,3% di difficoltà rispetto alle oltre 8mila assunzioni). A far salire a quasi 2,5 milioni di unità le figure professionali difficili da trovare, a fronte delle buone performance nella domanda di lavoro delle imprese, hanno contribuito gli effetti delle dinamiche demografiche e del ricambio generazionale del personale, il disallineamento quantitativo e qualitativo tra le competenze formate nel sistema educativo e la reale domanda del sistema economico. "Sono diversi i fattori che stanno determinando l’alto tasso di mismatch registrato anche quest’anno – sottolinea il presidente di Unioncamere, Andrea Prete –. Di sicuro una leva sulla quale agire subito è l’orientamento dei giovani. Ci sono percorsi formativi, come gli Its Academy, che assicurano tassi di occupazione altissimi. Sono scelte ponderate, che assicurano grandi opportunità". È in merito ai titoli di studio e alle competenze formate, Excelsior ci dice che nel 2023 il possesso di un livello di istruzione terziaria (laurea o diploma ITS Academy) è richiesto dalle imprese al 15% dei candidati all’assunzione, un diploma di istruzione secondaria di secondo grado è il livello di istruzione preferito per due terzi delle entrate mentre soltanto per il 18% dei contratti le imprese ritengono sufficiente la sola scuola dell’obbligo. Tra le lauree più richieste quelle a indirizzo economico (quasi 223mila assunzioni programmate), seguite a distanza da quelle a indirizzo insegnamento e formazione (117mila) e da quelle a indirizzo sanitario e paramedico (62mila). Tra i diplomi di scuola secondaria di II grado, le imprese richiedono soprattutto l’indirizzo amministrativo (481mila entrate previste) e quello turistico-alberghiero (279mila); tra le qualifiche/diplomi professionali prevalgono nelle ricerche delle imprese gli indirizzi collegati alla ristorazione (448mila), alla meccanica (269mila) e alla logistica (228mila). Per quanto riguarda i problemi di reperimento, i più rilevanti riguardano i diplomati dei percorsi Its Academy, con una quota pari al 65,5% dei profili ricercati. La percentuale raggiunge però il 74,3% nel caso dei tecnici specializzati nei percorsi afferenti all’area della meccanica e il 68,8% in quelli dell’area ICT, che sono i due indirizzi Its maggiormente richiesti. Difficile trovare anche laureati nell’indirizzo sanitario e paramedico (pari al 67,5% delle entrate programmate) e qualificati professionali in indirizzo meccanico (57,9%). Oltra ai titoli di studio, sono le competenze possedute dai candidati ad essere valutate dalle aziende. In particolare, le competenze digitali sono ritenute importanti soprattutto per i candidati con un’istruzione terziaria (al 69,2%), ma si sale al 77,2% nel caso delle lauree a indirizzo economico e al 92,6% nel caso dell’indirizzo ICT degli ITS Academy. A tale indirizzo è associata anche l’importanza più elevata per le competenze relative alle “tecnologie 4.0 e alle applicazioni dell’intelligenza artificiale” (64,7%) e all’utilizzo di metodi matematici e informatici (70,8%). La richiesta di competenze green figura in modo omogeneo tra i diversi livelli formativi (circa nel 43% delle assunzioni previste), ma supera il 50% nel caso del diploma turistico-alberghiero. Tra le competenze trasversali, infine, quelle più richieste sono la flessibilità e la capacità di lavorare in gruppo, pure in tal caso con indicazioni di importanza elevata più frequenti per i titoli di studio terziari rispetto a quelli di livello secondario.  
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