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Camani (Pd): "Pressing sul Governo per concedere il diritto di voto ai fuori sede, in Veneto sono 108mila"

Vanessa Camani

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Camani: "Si tratta di un vuoto normativo che provoca peraltro pesanti conseguenze economiche per i cittadini che devono tornare a casa per votare"

Vanessa Camani
Una nuova mozione firmata dalla capogruppo Vanessa Camani e dai consiglieri regionali del Partito Democratico. Qual è il tema al centro? "Per 108 mila veneti, che studiano o lavorano lontano da casa, è praticamente impossibile recarsi alle urne. Questo a causa dell’assenza di una norma che permetta loro di esercitare il diritto di voto in un Comune diverso da quello di residenza". "Si tratta di un vuoto normativo che provoca peraltro pesanti conseguenze economiche per i cittadini che devono tornare a casa per votare - spiega Vanessa Camani -: sebbene, infatti, esistano alcune agevolazioni per i principali mezzi di trasporto a lungo raggio, proprio nelle giornate del voto i prezzi lievitano esponenzialmente, diventando un ostacolo insormontabile per i più. Di fatto, l’Italia è l'unico grande Paese in Europa ad impedire a milioni di suoi abitanti di esprimersi durante le elezioni".  "Nella mozione – sottolinea Camani - si ricorda che il Partito Democratico nell’ottobre 2022, ha presentato una proposta di legge per sanare questa ingiustizia. Tuttavia, dopo l’approvazione del testo alla Camera, l'iter si trova tuttora bloccato in Senato. Se la proposta non verrà approvata entro metà febbraio, non ci sarà tecnicamente la possibilità di attivare il voto fuori sede in tempo per le elezioni europee del prossimo giugno. Ed è per questo che sosteniamo con forza la mobilitazione attorno a questo tema, chiedendo alla Giunta regionale di fare pressione sul Governo e sul Parlamento affinché la norma venga discussa quanto prima anche al Senato", conclude Camani.
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