Cerca

Test Miles 33

Scopri tutti gli eventi

EVENTI

Due Sì del Veneto: nasce il Comitato favorevole al referendum e all'autonomia regionale

comitato due sì del veneto
comitato due sì del venetoNasce il Comitato per i Due Sì del Veneto. L’iniziativa, che coinvolge parlamentari, rappresentanti degli enti locali e del governo afferenti a diverse formazioni politiche del centrodestra, è stata tenuta a battesimo il 4 novembre scorso al Pedrocchi dal presidente Clodovaldo Ruffato, dal sottosegretario all’Ambiente Barbara Degani e dal consigliere regionale Marino Zorzato insieme a numerosi altri esponenti del Comitato. Lo slogan, “Il cuore del Veneto batte per il sì”, si riferisce sia al referendum sulla riforma costituzionale che a quello per l’autonomia regionale. “L’obiettivo – ha spiegato Ruffato – è quello di dare un segnale di cambiamento forte al nostro Paese. E’ l’occasione per fare qualcosa, un impegno che ogni governo si è assunto e che nessuno è riuscito finora a rispettare. Molti di quelli che ci hanno provato adesso fanno propaganda per il no. Ora abbiamo l’opportunità di riformare un sistema ingessato da troppi anni. Lo stesso vale per il referendum sull’autonomia. Noi di Area Popolare siamo orgogliosi di aver proposto la legge regionale su questo argomento e ne rivendichiamo la paternità”. Nel mese che rimane prima del voto il Comitato organizzerà una serie di appuntamenti sul territorio per convincere gli indecisi. Un paio di date: il 27 novembre sarà a Padova il ministro Angelino Alfano e il 1 dicembre l’ex ministro Maurizio Lupi. “Gli obiettivi dei referendum – ha aggiunto Barbara Degani – rappresentano la continuazione della nostra storia. La battaglia contro il bicameralismo perfetto la stiamo portando avanti da anni. Credo che qualsiasi voto si debba dare per qualcosa e non contro qualcosa. Per quanto riguarda l’autonomia – ha proseguito il sottosegretario – siamo convinti che se non si vogliono buttare via i soldi del referendum sia necessario avviare rapidamente una contrattazione con lo Stato per riempire di contenuto il risultato del voto”. Altri motivi per votare sì sono stati illustrati da Marino Zorzato. “In questi due anni – ha detto – è stata azzerata l’indennità di tutto l’apparato provinciale. In caso di vittoria del sì azzereremo quella del Senato. I consiglieri regionali avranno lo stipendio dimezzato. E dimezzando i costi della politica avremo più forza per diminuire anche l’indennità dei parlamentari”. Per il sen. Mario Dalla Tor, veneziano, la riforma è “un atto di speranza e di modernizzazione del Paese”. Per l’on. Andrea Causin, rappresenta “la linea di faglia tra conservatori e riformisti. Il dibattito è tra chi vuol mantenere lo status quo e chi non si rassegna a una visione economica decadente di questo Paese”. L’obiettivo del Comitato, secondo l’ex consigliere regionale Giancarlo Conta, di Verona, “è quello di informare i cittadini. Otto su dieci – ha detto – non sanno per cosa si va a votare, anche se si tratta di un voto che può cambiare il volto dell’Italia”. L’ex consigliere regionale Costantino Toniolo, di Vicenza, ha ribadito che la legge regionale sull’autonomia del Veneto prevedeva che il presidente si attivasse per avviare una contrattazione a livello nazionale. “Quello che più conta – ha concluso Paolo Avezzù, presidente del Consiglio comunale di Rovigo e componente del direttivo di Anci Veneto – è che dal 4 dicembre potremo dire agli amministratori locali: ora le leggi potremo farle in tempi certi e veloci”.
Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter

Edizione