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Polemiche sul Verona Pride

Verona Pride accende le polemiche: botta e risposta tra il deputato Padovani (FdI) e l'Assessore Buffolo

Il deputato Padovani si è lamentato del comportamento poco decoroso del presidente del Circolo Pink, risponde l'assessore Buffolo: "si guarda il dito e non alla luna".

Verona Pride

Verona Pride - Foto dall'account Instagram verona.pride

Il Verona Pride si è svolto domenica 16 giugno radunando per le strade scaligere più di 5mila persone, tuttavia non sono mancate le polemiche. In particolare, il deputato veronese di Fratelli d'Italia, Marco Padovani, ha diffuso una nota in cui lamenta del comportamento poco decoroso del presidente del Circolo Pink, Giovanni Zardini, in quanto fotografato in "atteggiamenti poco decorosi e seminudo".

"Questo comportamento - si legge nel comunicato - solleva seri interrogativi sul rispetto che questa amministrazione ha nei confronti di tutti i cittadini veronesi, compresi quelli che non hanno partecipato alla manifestazione.
Quanto accaduto è inaccettabile. Il Presidente Zardini ha tenuto comportamenti non rispettosi del pubblico decoro, vista anche la presenza di numerosissimi minori accompagnati dai genitori, che non partecipavano al suddetto corteo.

È particolarmente preoccupante che il Comune abbia dimostrato di appoggiare questa associazione concedendole una sede, senza forse valutare adeguatamente la condotta dei suoi rappresentanti. Del resto, non potrebbe essere altrimenti, visto che lo stesso Zardini è stato uno dei principali sostenitori in campagna elettorale del futuro sindaco Damiano Tommasi.

Sarebbe interessante sapere - prosegue Padovani - se l’amministrazione Tommasi sostenga e sia solidale con tali comportamenti di chi rappresenta pubblicamente un’associazione che gode del pieno sostegno del Comune.
Mi auguro che il Sindaco, alla luce di quanto emerso, prenda una posizione su quanto accaduto e si dissoci da tali comportamenti".

Non è tardata la risposta dell'assessore alle Pari opportunità, Jacopo Buffolo: "L’obiettivo è quello di guardare all'importante evoluzione che il Comune di Verona ha fatto dando cittadinanza concreta a tutti e tutte, a prescindere dai loro orientamenti sessuali e identità di genere. Fino a due anni fa - precisa Buffolo - erano ancora in vigore le famigerate “Mozioni Omofobe del 1995” che proiettavano la nostra città in tempi ben più remoti del XXI secolo. Quello che è indecoroso è che siano durate fino all’arrivo di questa Amministrazione, nel segno del disprezzo che non è certo un valore che migliora la qualità di vita di una comunità.

Siamo orgogliosi della città che siamo e che stiamo diventando e consapevoli che non si possa costruire nessun futuro senza inclusione, uguaglianza e accoglienza. Non a caso l’Italia oggi si trova dietro all’Ungheria e alla Slovacchia nella mappa del rispetto dei diritti civili in Unione Europea (https://www.ilga-europe.org/report/rainbow-europe-2023/), non a caso l’onorevole appartiene a quella stessa formazione politica che non firma la dichiarazione UE sui diritti LGBT. Attaccarsi all'episodio di una persona in mutande in corteo, cosa che succede tutti i giorni in piscina e al mare davanti ai bambini senza destare il minimo interesse, dimostra quello che dice un vecchio proverbio cinese: si guarda il dito e non alla luna", conclude l'assessore.

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