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01.07.2024 - 16:09
Superare la paura dello “straniero”, adottare una politica dell’accoglienza intelligente e lungimirante, gestire (e non subire) il fenomeno migratorio trasformandolo in opportunità, promuovendo l’inclusione lavorativa e sociale delle persone e il loro inserimento abitativo.
Sono tutti obiettivi importanti per il nostro Paese, come pure per il territorio veneto, che possono essere raggiunti solo se affrontati in maniera sistemica, ben oltre il perdurante approccio emergenziale, e con il coinvolgimento delle forze sociali ed economiche.
Per confrontarsi sul tema e sulle vie percorribili, Cisl Veneto ha proposto, venerdì 28 giugno, l'evento dal titolo “Popoli in movimento. Un Veneto aperto al futuro”
«È urgente passare da una logica ideologica a una pragmatica riguardo la gestione del fenomeno migratorio» afferma Gianfranco Refosco, segretario generale di Cisl Veneto, che aggiunge: «Tra strumentalizzazioni partitiche, ricerca di consensi di breve respiro e negazione cieca della realtà dei fatti, la sterile discussione degli ultimi decenni ci ha infatti impedito di mettere in campo, e ancor prima solo di immaginare, una politica migratoria degna di un Paese che ambisce a essere tra i leader in Europa e nel mondo. Ora però una gestione intelligente e programmata dei movimenti migratori in ingresso in Italia è con ogni evidenza uno strumento imprescindibile anche per affrontare e risolvere la crisi demografica. Una crisi che mette già sotto stress il funzionamento stesso del mercato del lavoro e la produzione di beni e di servizi».
L’appuntamento si è aperto con i saluti di Samuel Scavazzin, segretario generale di Cisl Padova Rovigo, e di Margherita Colonnello, assessore al Sociale, Integrazione e Inclusione sociale del Comune di Padova, per poi proseguire con la prima dello spettacolo teatrale “Play The Game. Una testimonianza sulla rotta balcanica” di e con Fabio Valerio, tratto dall’omonimo libro edito da Edizioni Lavoro: un diario di viaggio dell’autore, operatore sindacale cislino da tempo attivo sui temi delle migrazioni e dei richiedenti asilo, che nel 2021 ha trascorso alcuni mesi come volontario grazie a un’aspettativa Cisl a Bihać, città al confine tra Bosnia e Croazia, toccando con mano la critica situazione della rotta balcanica.
A introdurre il momento di confronto e dibattito l’intervento di Gianfranco Refosco, segretario generale di Cisl Veneto. Spazio poi a due tavole rotonde condotte da Maria Pia Zorzi, giornalista Rai, che hanno messo in dialogo voci diverse intorno alle due facce implicite nella gestione delle migrazioni: da un lato l’accoglienza come responsabilità e atto di solidarietà, che funziona solo se passa attraverso l’inclusione, dall’altro la necessità di una programmazione delle migrazioni, soprattutto in un contesto, come quello attuale, di crisi demografica e di difficoltà delle imprese a reperire competenze e figure professionali.
La prima tavola rotonda ha visto gli interventi di Luigi Zanin, direttore Cooperazione internazionale della Regione del Veneto, Vincenzo Russo, presidente di Iscos Cisl (ong di Cisl nazionale che da quarant’anni si occupa di cooperazione internazionale) e Nicoletta Ferrara di Fornelli resistenti. La seconda tavola rotonda nel corso della quale si sono confrontati Roberto Marcato, assessore allo Sviluppo e alle Attività produttive della Regione del Veneto, Giorgio Sbrissa, amministratore delegato di Enaip Veneto, Alessandro Gerotto, presidente di Ance Veneto, e Marco Potente, segretario di Filca Cisl Veneto. Le conclusioni sono state affidate a Sauro Rossi, segretario confederale nazionale di Cisl.
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