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Bostrico, 9 milioni per contrastare e prevenire l'epidemia che ha interessato il post-Vaia

De Carlo: "Si tratta di una misura fondamentale per i territori colpiti dalla tempesta Vaia, risorse preziose nelle zone alpine dove il problema della diffusione del bostrico è ancora pesantemente presente"

Bostrico, 9 milioni per contrastare e prevenire l'epidemia che ha interessato il post-Vaia

Gli alberi distrutti durante la tempesta di Vaia

In seguito all'ottobre 2018, quando la tempesta "Vaia" si abbatté sui boschi veneti, abbattendo milioni di alberi, quasi per la totalità di abete rosso, un altro problema aveva messo a dura prova l'esistenza dei boschi di abete rosso, tanto piccolo quanto terribile: un coleottero della famiglia degli scolitidi, il bostrico tipografo dell’abete rosso (Ips typographus L.), che si nutre proprio del legno di questi alberi e che aveva incominciato a infestare il territorio.

Ora però sono ben 9 milioni di euro i fondi che in tre anni verranno impiegati per “il finanziamento e l’attuazione di azioni di monitoraggio, di lotta attiva, di formazione e informazione, nonché di ricerca e sperimentazione per il contrasto e la prevenzione delle infestazioni fitosanitarie nelle zone interessate dall'epidemia dell'insetto Ips typographus”, come precisa il senatore Luca De Carlo, presidente della IX Commissione Senato - Industria, commercio, turismo, agricoltura e produzione agroalimentare. Sarà infatti proprio grazie al suo emendamento al DL Agricoltura, approvato dalla Commissione, che potrà proseguire e ampliarsi l'attività del fondo del Ministero dell'agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste “per misure di tutela del territorio e prevenzione delle infestazioni fitosanitarie per le zone interessate dall'epidemia dell'insetto Ips typographus”.

“Si tratta di una misura fondamentale per i territori colpiti dalla tempesta Vaia, risorse preziose nelle zone alpine dove il problema della diffusione del bostrico è ancora pesantemente presente che permetteranno di finanziare – oltre alle azioni silvocolturali come già accadeva in passato – anche le attività segnalate come urgenti dai vari attori del territorio, come azioni di monitoraggio, di formazione e informazione, di lotta attiva, di ricerca e sperimentazione in collaborazione con Università e istituti di ricerca - spiega De Carlo -. Siamo davanti ad una situazione critica ed allarmante, uno stato di emergenza fitosanitaria su vasta scala che non ha solo risvolti ambientali, ma anche sociali, economici e di sicurezza: pensiamo al rischio idrogeologico e valanghivo, o agli effetti che prima lo schianto al suolo di milioni di metri cubi di legname e ora l'attacco del bostrico alle piante a terra e in piedi hanno avuto sul costo e sul mercato del legname. Questo coleottero è presente in un'ampia area di territorio dolomitico e alpino, con situazioni ambientali differenti che richiedono studi e azioni diversificate: l'emendamento approvato permetterà quindi di intervenire sui territori con interventi ancora maggiormente specifici”.

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