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Il punto sulla sanità
02.07.2024 - 16:39
“I dati ci confermano che un lavoro significativo è stato compiuto nell’ambito della riduzione delle liste d'attesa, superando la situazione critica ereditata dalla pandemia. Un impegno considerevole che nell'ultimo anno è stato premiato con risultati rilevanti. Ho voluto un controllo di gestione rigoroso, basato su un monitoraggio continuo e su un sistema informatico che ci permetta di avere un quadro aggiornato quotidianamente. La diminuzione delle prestazioni in attesa è evidente; ad esempio, per le prestazioni con priorità D, ossia da erogare entro 30 giorni, lo scorso maggio i pazienti in attesa erano quasi 83.000, mentre a maggio di quest'anno sono circa 13.000. Un sentito ringraziamento va a tutti i medici, infermieri, operatori sociosanitari e personale amministrativo per l'impegno profuso.”
Con queste parole, il presidente della Regione del Veneto, Luca Zaia, ha illustrato gli ultimi dati relativi alle attese per le prestazioni specialistiche nella sanità veneta. All'incontro erano presenti l’assessore regionale alla Sanità, Manuela Lanzarin, e il direttore generale dell'Area Sanità e Sociale, Massimo Annicchiarico.
Dal maggio 2023 a quello dell’anno successivo, le prestazioni con priorità B (da garantire entro 10 giorni dalla prescrizione) sono passate da 502 a zero; quelle con priorità D (30 giorni) sono scese da 82.811 a 13.913, registrando un calo dell'83%; mentre quelle con priorità P (60/90 giorni) sono diminuite da 74.489 a 28.317, con una riduzione del 62%.
“Egrave; stata un'azione straordinaria – ha proseguito il Governatore – con risultati uniformi nelle diverse aziende della Regione, grazie a un grande lavoro di squadra. Abbiamo assunto, dal 2019, 4.900 nuove figure professionali nelle aziende sanitarie, ma purtroppo continuano a mancare i medici. Nel Veneto ne mancano 3.500 su una carenza a livello nazionale di 50.000. Per sfatare il mito che non facciamo assunzioni, voglio ricordare che indiciamo un concorso ogni tre giorni, purtroppo con poche adesioni da parte dei dirigenti medici; ciò è dovuto a una programmazione nazionale errata di anni fa. La cabina di regia che abbiamo organizzato sta cercando di contrastare questa situazione acquistando pacchetti di prestazioni, incentivando i nostri medici e operatori a lavorare internamente con forme di rapporto libero professionale, oltre a quelle previste dal contratto con la Regione, e studiando ulteriori forme di servizio. Con un progetto innovativo, nel Veneto utilizzeremo anche l'intelligenza artificiale per gestire i flussi di prenotazioni.”
“Il lavoro non è ancora terminato, ma i numeri dimostrano che si sta operando bene; confidiamo di poter abbattere completamente le attese accumulate entro la fine dell'anno – ha aggiunto l’assessore alla Sanità e Politiche sociali, Manuela Lanzarin -. Il monitoraggio è continuo, sotto il controllo della cabina di regia e sfruttando appieno tutti gli strumenti a disposizione. Per questi risultati significativi, desidero ringraziare tutti i professionisti coinvolti: medici, infermieri, tecnici, operatori che seguono e interagiscono con i pazienti nel percorso dallo sportello del CUP fino alla consegna del referto. Un ringraziamento va anche agli utenti del Servizio sanitario, che hanno dimostrato comprensione nei momenti di maggiore difficoltà.”
Nella lotta alle liste d’attesa, la Regione del Veneto ha aperto le porte anche all’intelligenza artificiale, come spiega il dottor Massimo Annicchiarico, direttore generale dell'Area Sanità e Sociale: “Data la necessità che il medico specialista programmi una serie di indagini preliminari alla valutazione di controllo, l’AI è in grado di aiutare il personale di front office a individuare le date per una corretta sequenza dei vari appuntamenti necessari prima della visita. In questo modo, non solo si garantisce la correttezza della progressione delle indagini, ma si evita al cittadino di dover tornare più volte per le varie prescrizioni.”
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