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“The PolarRoute”
10.07.2024 - 09:18
Davide Matterazzo mentre cammina sulla neve della Groenlandia
Daniele Matterazzo, 34enne della provincia di Padova, nel 2005, a soli 15 anni, è rimasto vittima di un grave incidente stradale che gli ha causato una grave disabilità fisica compromettendo da allora l'uso e la gestione di alcuni movimenti della spalla e totali dell'avambraccio e mano sinistra rischiando l’amputazione.
È grazie a lunghi tracciati a piedi che ritrova il coraggio di rimettersi in gioco e comincia a sfidare se stesso a distanza di 15 anni da quel terribile incidente.
Daniele, dopo aver percorso il cammino di Santiago nel 2020, rimane folgorato dall’esperienza e ogni anno da allora si impegna realizzare nel suo tempo libero progetti sempre più ambiziosi che gli permettano di sfidare se stesso e la sua condizione tramutando cosi i suoi sforzi e passioni in raccolte fondi per aiutare tematiche a lui care o vicine: disabilità, inclusione sociale, pediatria...
La Groenlandia è l’isola più grande del mondo e allo stesso tempo la meno densamente popolata; è situata tra l’oceano Atlantico e quello Artico, a est dell'arcipelago canadese oltre il circolo polare.
Una terra primordiale forgiata dagli elementi naturali e caratterizzata da vastità imperiose in cui l’essere umano non sembra essere il benvenuto.
L'80% delle sue terre risulta essere ricoperto di ghiaccio e in tutta la nazione sono rarissimi i centri abitati disposti unicamente lungo le coste; esistono solamente 56 km di strade in tutta la nazione il resto è tutta natura selvaggia dominata da una ricca fauna artica locale.
Ghiacciai, distese infinite di tundra, impetuosi torrenti glaciali, in balia degli elementi con uno zaino che sfiora i 25 kg e con un unico braccio su cui davvero contare in un susseguirsi di imprevedibili e continui cambiamenti climatici e metereologici.
La Groenlandia dell’est è una delle zone più remote ed isolate al mondo, questa sua posizione la rende raggiungibile solo in elicottero o con navi di approvvigionamento disponibili solamente per pochi mesi all’anno. Lungo i suoi 20.000 km di costa (est) si trovano solamente 1.500 persone.
Il percorso prevede, in dieci giorni, di ricalcare e percorrere a piedi, in solitaria, un'antica via di migrazione stagionale utilizzata fin dall'antichità dalla popolazione indigena artica del popolo Inuit.
Un tracciato articolato completamente selvaggio e inabitato fino alla sua destinazione Sisimiut, lungo poco più di 200 km che prevede di camminare e utilizzare imbarcazioni a remi poste lungo le rive per consentire di attraversare copiosi corsi d’acqua solo quando quest'ultimi dovessero interrompere il passaggio a piedi.
La traversata inizierà della grande calotta di ghiaccio denominata IceCap e condurrà all'oceano precisamente da Kangerlussuaq a Sisimiut, trasportando sulle spalle uno zaino con tutto il necessario per potersi accampare, alimentare e resistere alle intemperie.
Daniele svolgendo il percorso da solo e in autonomia dovrà fare tutto con il braccio destro aiutandosi come può; dovrà attuare accorgimenti e strategie in grado di poter remare i corsi d’acqua simulando una presa alla mano sinistra oltre che montare una tenda e cucinare del cibo dovesse trovarsi sotto forti raffiche di vento e pioggia.
Sarà possibile seguire l'avventura e ricevere aggiornamenti attraverso la pagina Instagram di Daniele Matterazzo.
Questa raccolta rappresenta una novità per la Fondazione Mazzolla. L'idea di Daniele, legata all’avventura in Groenlandia, è quella di raccogliere fondi affinché la Fondazione Mazzola possa ampliare l’impegno nel sostenere progetti Outdoor disegnati e intrapresi da persone “in condizioni di disabilità'' come lo stesso Daniele.
Da sempre l'impegno della Fondazione è quello di trasformare contesti sfavorevoli in nuove opportunità, dove la pratica sportiva rafforza la salute, il benessere e l’empowerment delle persone con disabilità.
Il nome del progetto “The PolarRoute”, oltre che identificare il nome del tracciato da percorrere, nasce per riprendere l’immagine della stella polare; stella luminosa di riferimento adottato da secoli e usata tuttora in navigazione in mancanza di strumentazione. La stella Polare è considerata infatti un faro nella notte essendo l'unico punto fisso nell'orbita celeste; è la stella che ha guidato le rotte dei viaggiatori dalla notte dei tempi.
Allo stesso modo, questa raccolta fondi vuole essere un faro per indirizzare e ampliare visioni nuove.
L’obiettivo finale è far nascere un nuovo pensiero comune che porti al sostegno di progetti che amplino la diffusione dello sport e dell’inclusività anche presso coloro che non hanno la forza, da soli, di superare i propri ostacoli.
Per effettuare con semplicità una donazione, è possibile collegarsi a questa pagina del sito della rete del dono.
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