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Autonomia

Ha illuso e tradito i suoi concittadini: ecco la critica di Villanova a Bonaccini

In Emilia Romagna la maggioranza a guida PD e Movimento 5 Stelle ha approvato un referendum contro l’autonomia differenziata

Alberto Villanova

Dura la critica di Alberto Villanova, presidente dell’intergruppo Lega – Liga Veneta in Consiglio Veneto, nel commentare la decisione della maggioranza a guida PD e Movimento 5 Stelle, la quale in Emilia Romagna ha approvato un referendum contro l’autonomia differenziata votata dal Parlamento. Per Villanova si tratta soprattutto di un tradimento politico da parte del presidente Bonaccini

“Bonaccini si è acquistato la fiducia dei suoi concittadini grazie anche all’autonomia. Ma oggi, con la valigia pronta per Bruxelles, cambia idea e decide di votare contro. Un peccato, per i suoi concittadini stessi, illusi e poi traditi, e per tutti gli italiani. La sconfitta alle primarie gli aveva fatto perdere la segreteria Dem. Oggi, con questa decisione, si rimangia con i fatti quanto aveva sempre sostenuto”. Queste le parole di Alberto Villanova. 

“Lo ricordiamo tutti Bonaccini seduto con Zaia e Maroni – continua Villanova – davanti al Governo Gentiloni nel 2018 a chiedere maggiore autonomia. E ce lo ricordiamo ancora meglio quando, nel 2022, da presidente della conferenza delle regioni, parlava dell’autonomia come di una grande opportunità costituzionale. Oggi, in piena notte e con la valigia pronta per Bruxelles, Bonaccini decide di schierarsi contro l’autonomia stessa, rimettendo in discussione ciò che aveva portato avanti e sostenuto." - Continua Villanova. 


“La sua è una presa in giro per tanti elettori. Quelli che pensavano di poter sinceramente trovare, anche nel centrosinistra, una spalla per la causa dell’autonomia, sostenuta dal voto popolare di più di due milioni di veneti. Siamo basiti per questa presa di posizione, tanto più che questo sarà l’ultimo atto di Bonaccini da presidente di Regione. Comunque, un peccato chiudere con una inversione a U di questo tipo: erano tanti gli italiani che vedevano nel ‘governatore’ dell’Emilia-Romagna un volto più moderno e riformista della sinistra. Evidentemente, ancora una volta, hanno vinto le posizioni ideologiche e non i bisogni delle imprese e dei cittadini”.

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