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Operazione Fiumi 2024: un viaggio per proteggere le nostre acque

Scatta l'allarme per il fiume Livenza: depurazione e PFAS sotto la lente di ingrandimento.

Operazione Fiumi 2024: un viaggio per proteggere le nostre acque

La campagna di Citizen science e ambientalismo scientifico "Operazione Fiumi" di Legambiente Veneto ha messo il fiume Livenza sotto la lente d'ingrandimento. Questa iniziativa, giunta alla quarta edizione, è realizzata con il supporto tecnico di ARPAV e il contributo di COOP Alleanza 3.0. Ha il patrocinio dell’Autorità di Bacino Distrettuale del Fiume Po e dell’Autorità di Bacino Distrettuale delle Alpi Orientali, con il partner tecnico Strada Srl. L’obiettivo ora, oltre a monitorare la presenza del batterio Escherichia coli, indicatore dello stato di depurazione delle acque, è osservare anche il glifosato e, come novità di quest’anno, i PFAS.

Monitoraggio della qualità delle acque del fiume Livenza

Legambiente ha condotto un monitoraggio della qualità delle acque del fiume Livenza in cinque punti, rilevando livelli preoccupanti di contaminazione. Tutti i punti monitorati hanno superato il valore di 1000 MPN/100ml di batteri fecali, consigliato da ARPAV come soglia per considerare restrizioni all'uso irriguo delle acque. In particolare, a Mansuè, Motta di Livenza e Caorle i livelli hanno superato i 5000 MPN/100ml, il limite raccomandato per lo scarico. A Motta di Livenza, in località Colmello Albano, si è registrato un picco di 24.196 MPN/100ml, e alla foce, in un’area ad alta densità turistica, sono stati osservati sforamenti.

L'Agenzia Regionale di Protezione Ambientale (ARPAV) ha valutato lo stato chimico dei corpi idrici del bacino idrografico del Livenza nel 2023, riscontrando uno stato chimico buono, eccetto per il fiume Livenza dove sono stati rilevati due superamenti della concentrazione media annua di PFOS, presumibilmente di origine esterna alla Regione Veneto. Inoltre, sono stati rilevati superamenti dei valori medi annui di alcuni inquinanti specifici: AMPA (prodotto di degradazione del glifosato) nel fiume Monticano e torrente Cervada, Metolachlor ESA nel Rio Cigana, e Dimetomorf nel torrente Cervada.

Il livello dei nutrienti è risultato buono o elevato nel 63% delle stazioni monitorate. Tuttavia, il monitoraggio morfologico precedente al 2023 ha mostrato condizioni prevalentemente scadenti o moderate.

«5 punti su 5 con valori superiori alla prima soglia di allerta consigliata da Arpav, 3 su 5 oltre il valore limite allo scarico e un picco significativo in località Colmello Albano, sono indicatori che segnalano un fiume in sofferenza sul fronte della depurazione - dichiara Francesco Tosato, Portavoce di Operazione Fiumi. I campionamenti sono stati effettuati nel mese di maggio, in un contesto di piena eccezionale, questa condizione può aver influito sulla maggiore concentrazione di batteri fecali rilevati ma tenendo conto che dopo circa 1 giorno sono più rintracciabili,  è evidente che rispetto alla presenza di sversamenti o scarichi non controllati è necessario tenere alta la guardia in un corso d’acqua come il Livenza che già in passato ha riscontrato valori fuori dai limiti, e maggior ragione che sfocia in una località molto frequentata da bagnanti durante i mesi estivi»

Allarme inquinamento nel fiume Livenza

La situazione del fiume Livenza rimane critica, con una persistente contaminazione da PFAS, probabilmente provenienti da aree esterne al Veneto, secondo ARPAV. Legambiente sollecita le istituzioni e gli enti preposti a intensificare i controlli e a collaborare con la Regione Friuli Venezia Giulia per identificare e fermare le fonti di inquinamento.

Il circolo di Legambiente Veneto Orientale è preoccupato dai dati raccolti, che confermano le criticità già segnalate nel 2021. I prelievi effettuati dopo eventi piovosi mostrano l'insufficienza del sistema di depurazione. La presenza di PFAS e glifosato rappresenta un allarme che richiede ulteriori azioni. Nonostante gli sforzi continui di LTA, le criticità rimangono, indicando la necessità di maggiori investimenti. Particolarmente preoccupante è la situazione dopo la confluenza con il Monticano, non monitorato da Legambiente, che suggerisce la presenza di problemi più gravi da investigare.

Campagna Operazione Fiumi: monitoraggio ambientale

Nella quarta edizione della campagna "Operazione Fiumi" di Legambiente Veneto, sono stati monitorati vari parametri per valutare la qualità delle acque. Oltre al batterio Escherichia coli, indicatore dello stato di depurazione delle acque, sono stati esaminati anche il glifosato e, come novità per il 2024, i PFAS. Il glifosato è un erbicida sintetico utilizzato massicciamente in agricoltura da circa 40 anni. Ispra ha rilevato significative concentrazioni di glifosato nelle acque superficiali italiane. I PFAS sono sostanze chimiche utilizzate in ambito industriale per rendere i prodotti impermeabili. Sono noti per la loro capacità di accumularsi nell'ambiente e negli organismi viventi, compreso l'uomo, dove risultano tossici ad alte concentrazioni.

Le indagini microbiologiche sono state condotte a maggio, con la raccolta di 114 campioni d'acqua lungo i principali corsi d'acqua della regione, analizzati nei laboratori di ARPAV. Legambiente mira a identificare potenziali criticità attraverso questo monitoraggio. I risultati delle analisi chimiche saranno presentati a fine anno nel report conclusivo della campagna.

Questa iniziativa non sostituisce i monitoraggi ufficiali, ma integra le indagini dell'Agenzia Regionale per la Prevenzione e Protezione dell’Ambiente (ARPAV), che fornisce annualmente un quadro completo dello stato di salute dei bacini idrografici della regione.

L'ultima tappa della campagna si terrà sabato 13 luglio presso la sede del

La campagna di Citizen science e ambientalismo scientifico "Operazione Fiumi" di Legambiente Veneto ha messo il fiume Livenza sotto la lente d'ingrandimento. Questa iniziativa, giunta alla quarta edizione, è realizzata con il supporto tecnico di ARPAV e il contributo di COOP Alleanza 3.0. Ha il patrocinio dell’Autorità di Bacino Distrettuale del Fiume Po e dell’Autorità di Bacino Distrettuale delle Alpi Orientali, con il partner tecnico Strada Srl. L’obiettivo ora, oltre a monitorare la presenza del batterio Escherichia coli, indicatore dello stato di depurazione delle acque, è osservare anche il glifosato e, come novità di quest’anno, i PFAS.

Monitoraggio della qualità delle acque del fiume Livenza

Legambiente ha condotto un monitoraggio della qualità delle acque del fiume Livenza in cinque punti, rilevando livelli preoccupanti di contaminazione. Tutti i punti monitorati hanno superato il valore di 1000 MPN/100ml di batteri fecali, consigliato da ARPAV come soglia per considerare restrizioni all'uso irriguo delle acque. In particolare, a Mansuè, Motta di Livenza e Caorle i livelli hanno superato i 5000 MPN/100ml, il limite raccomandato per lo scarico. A Motta di Livenza, in località Colmello Albano, si è registrato un picco di 24.196 MPN/100ml, e alla foce, in un’area ad alta densità turistica, sono stati osservati sforamenti.

L'Agenzia Regionale di Protezione Ambientale (ARPAV) ha valutato lo stato chimico dei corpi idrici del bacino idrografico del Livenza nel 2023, riscontrando uno stato chimico buono, eccetto per il fiume Livenza dove sono stati rilevati due superamenti della concentrazione media annua di PFOS, presumibilmente di origine esterna alla Regione Veneto. Inoltre, sono stati rilevati superamenti dei valori medi annui di alcuni inquinanti specifici: AMPA (prodotto di degradazione del glifosato) nel fiume Monticano e torrente Cervada, Metolachlor ESA nel Rio Cigana, e Dimetomorf nel torrente Cervada.

Il livello dei nutrienti è risultato buono o elevato nel 63% delle stazioni monitorate. Tuttavia, il monitoraggio morfologico precedente al 2023 ha mostrato condizioni prevalentemente scadenti o moderate.

«5 punti su 5 con valori superiori alla prima soglia di allerta consigliata da ARPAV, 3 su 5 oltre il valore limite allo scarico e un picco significativo in località Colmello Albano, sono indicatori che segnalano un fiume in sofferenza sul fronte della depurazione - dichiara Francesco Tosato, Portavoce di Operazione Fiumi. I campionamenti sono stati effettuati nel mese di maggio, in un contesto di piena eccezionale, questa condizione può aver influito sulla maggiore concentrazione di batteri fecali rilevati ma tenendo conto che dopo circa 1 giorno sono più rintracciabili, è evidente che rispetto alla presenza di sversamenti o scarichi non controllati è necessario tenere alta la guardia in un corso d’acqua come il Livenza che già in passato ha riscontrato valori fuori dai limiti, e maggior ragione che sfocia in una località molto frequentata da bagnanti durante i mesi estivi»

Allarme inquinamento nel fiume Livenza

La situazione del fiume Livenza rimane critica, con una persistente contaminazione da PFAS, probabilmente provenienti da aree esterne al Veneto, secondo ARPAV. Legambiente sollecita le istituzioni e gli enti preposti a intensificare i controlli e a collaborare con la Regione Friuli Venezia Giulia per identificare e fermare le fonti di inquinamento.

Il circolo di Legambiente Veneto Orientale è preoccupato dai dati raccolti, che confermano le criticità già segnalate nel 2021. I prelievi effettuati dopo eventi piovosi mostrano l'insufficienza del sistema di depurazione. La presenza di PFAS e glifosato rappresenta un allarme che richiede ulteriori azioni. Nonostante gli sforzi continui di LTA, le criticità rimangono, indicando la necessità di maggiori investimenti. Particolarmente preoccupante è la situazione dopo la confluenza con il Monticano, non monitorato da Legambiente, che suggerisce la presenza di problemi più gravi da investigare.

Campagna Operazione Fiumi: monitoraggio ambientale

Nella quarta edizione della campagna "Operazione Fiumi" di Legambiente Veneto, sono stati monitorati vari parametri per valutare la qualità delle acque. Oltre al batterio Escherichia coli, indicatore dello stato di depurazione delle acque, sono stati esaminati anche il glifosato e, come novità per il 2024, i PFAS. Il glifosato è un erbicida sintetico utilizzato massicciamente in agricoltura da circa 40 anni. Ispra ha rilevato significative concentrazioni di glifosato nelle acque superficiali italiane. I PFAS sono sostanze chimiche utilizzate in ambito industriale per rendere i prodotti impermeabili. Sono noti per la loro capacità di accumularsi nell'ambiente e negli organismi viventi, compreso l'uomo, dove risultano tossici ad alte concentrazioni.

Le indagini microbiologiche sono state condotte a maggio, con la raccolta di 114 campioni d'acqua lungo i principali corsi d'acqua della regione, analizzati nei laboratori di ARPAV. Legambiente mira a identificare potenziali criticità attraverso questo monitoraggio. I risultati delle analisi chimiche saranno presentati a fine anno nel report conclusivo della campagna.

Questa iniziativa non sostituisce i monitoraggi ufficiali, ma integra le indagini dell'Agenzia Regionale per la Prevenzione e Protezione dell’Ambiente (ARPAV), che fornisce annualmente un quadro completo dello stato di salute dei bacini idrografici della regione.

L'ultima tappa della campagna si terrà sabato 13 luglio presso la sede del Consorzio di Bonifica Veneto Orientale a San Donà di Piave (VE), dove verranno presentati i risultati relativi al fiume Piave e si discuterà il tema dei contratti di fiume.

a San Donà di Piave (VE), dove verranno presentati i risultati relativi al fiume Piave e si discuterà il tema dei contratti di fiume.

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