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Il burcio 'Nuova Maria': storia, restauro e conservazione di un tesoro fluviale Padovano

Un simbolo storico del trasporto fluviale padovano restaurato e protetto per le generazioni future

Il burcio 'Nuova Maria': storia, restauro e conservazione di un tesoro fluviale Padovano

Il burcio "Nuova Maria" rappresenta l'ultima autentica imbarcazione da carico di questo genere rimasta, utilizzata nel territorio padovano per il trasporto di merci di ogni tipo, in un'epoca in cui le infrastrutture stradali erano scarse e la ferrovia inesistente. Prima dell'avvento della propulsione a motore, le barche da carico, insieme a quelle destinate al trasporto passeggeri come il burchiello che navigava fiumi e canali, venivano trainate da animali terrestri, principalmente da cavalli. Queste imbarcazioni avevano un fondo piatto, utile per navigare in vie d'acqua e in lagune con bassi fondali.

La distintiva caratteristica dei burci era la prua realizzata come estensione del fondo piatto, permettendo così all'imbarcazione di avvicinarsi alle rive dei corsi d’acqua per il carico e scarico delle merci senza subire danni. Il "Nuova Maria", ora situato presso il Parco Fistomba, è una versione più ridotta della tipologia di burcio, con una lunghezza di poco inferiore ai 20 metri, in confronto ai modelli maggiori che potevano raggiungere i 30 metri. Varato nel 1947 dal cantiere Schiavon di Portosecco nella laguna di Venezia, era inizialmente impiegato per trasportare collettame a Venezia, e successivamente per l'estrazione e il trasporto della sabbia lungo il basso corso del fiume Brenta.

Acquistato nel 1991 dall’Associazione Lo Squero di Padova, il "Nuova Maria" è stato restaurato e convertito per il trasporto di passeggeri con finalità turistico-culturali. Questo ha permesso al burcio di riprendere a solcare le vie d’acqua padovane, in un'epoca in cui solo piccole barche a remi navigavano quei luoghi. Grazie a questa iniziativa, Lo Squero ha sperimentato vari itinerari fluviali, contribuendo così alla nascita di diverse imprese di trasporto turistico fluviale a Padova.

Una volta dismesso dalla navigazione e tirato a terra, il burcio "Nuova Maria" è divenuto un'attrazione capace di suscitare curiosità e interesse tra i numerosi turisti che attraversano il Piovego con imbarcazioni moderne. Tuttavia, il burcio a terra rischia il deterioramento. Per preservarlo, grazie alla disponibilità dell’azienda Archimede Spa, è stato avviato un progetto per migliorare la sua conservazione dotandolo di una copertura più resistente e protettiva.

Il recupero del "Nuova Maria", come la sua continua protezione e tutela, è fondamentale poiché rappresenta un raro esempio dell’elevato livello raggiunto dalla cantieristica navale veneta, non solo nella costruzione di barche a remi, come la celebre gondola, ma anche di imbarcazioni da carico. Archimede Spa, dal 1988 operante nella lavorazione e trasformazione di materie plastiche in lastra, ha sponsorizzato l'iniziativa fornendo la nuova copertura.

Per l'occasione, è stata progettata e realizzata una copertura apposita per il burcio con speciali lastre di policarbonato prodotte in Olanda, studiate per proteggere il legno dai raggi UV, materiali forniti da Sabic tramite l’azienda Meglas Srl.

Il Sindaco di Padova, Sergio Giordani, ha dichiarato: "Siamo in un parco molto apprezzato e frequentato e finalmente ora tutti potranno ammirare questa imbarcazione così preziosa per Padova che non dovrà più essere coperta da teli verdi. Il burcio rappresenta un pezzo della storia della nostra città, e il nostro interesse nel dargli nuovo splendore è sempre stato massimo: sono state intraprese diverse iniziative nel tempo e ora, grazie ad un’importante azienda del territorio, abbiamo fatto questo passo ulteriore per la sua tutela e protezione ma anche perché possa essere ammirato e scoperto da tutti.

Ringrazio l’Archimede SpA e l’amministratore delegato per la disponibilità e l’investimento, così come l’associazione Lo Squero e tutte le persone che ogni giorno si impegnano in modi diversi per tutelare e valorizzare il nostro patrimonio."

Antonio Bressa, assessore al Verde del Comune di Padova, ha aggiunto: "Un Parco come il Venturini Natale, a metà tra le mura cinquecentesche e il Piovego, non è solo un’oasi di benessere nel verde, ma anche un luogo di testimonianza storica. Anche grazie a questo bellissimo intervento di recupero del burcio lo valorizziamo ulteriormente, promuovendo ancora una volta Padova come città d’acqua."

Pier Giovanni Zanetti, Presidente dell'associazione Lo Squero, ha dichiarato: "Abbiamo acquistato e gestito questa barca per oltre 20 anni, con un costo di manutenzione molto importante quindi siamo molto soddisfatti e grati del fatto che si sia trovata questa soluzione che aiuta a preservare il simbolo di un mondo importante che oggi non esiste più, la testimonianza materiale di un mondo scomparso che ha però segnato il nostro territorio. Abbiamo avuto anni fa l’intuizione di salvare questo burcio e conservarlo, ora bisognerebbe riqualificare tutta la navigazione e riprendere una tradizione così importante per il nostro territorio."

Infine, Daniel Bortolamei, Amministratore Delegato di Archimede SPA, ha affermato: "Alla nostra azienda piacciono le sfide difficili. Alla richiesta del Sindaco Giordani di trovare un metodo di conservazione del Burcio, che permetta alle persone di continuare ad ammirarlo, grazie alla collaborazione dei nostri partner Sabic (produttore) e Meglas (distributore) siamo riusciti nell’intento, con un prezioso lavoro artigianale per riuscire ad adattare un materiale nuovo ad una struttura esistente. Onorati di essere stati scelti."

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