A Ponte San Nicolò l'ufficio postale rimarrà chiuso per cinque mesi

Dal 22 agosto, l'ufficio postale di Ponte San Nicolò chiude per ristrutturazione: polemiche con l'amministrazione comunale e disagi tra i cittadini

Lapiazzaweb Redazione

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18.08.2024 - 16:02

A Ponte San Nicolò l'ufficio postale rimarrà chiuso per cinque mesi

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Il 9 agosto, una comunicazione ufficiale di Poste Italiane ha annunciato la chiusura temporanea dell'ufficio postale di Ponte San Nicolò, situato in Piazza Liberazione, a partire dal 22 agosto. La chiusura, che durerà per oltre 150 giorni, è necessaria per consentire i lavori di ristrutturazione dell'immobile nell'ambito del progetto Polis – Casa dei Servizi di Cittadinanza Digitale. Questo progetto mira a riqualificare gli uffici postali nei comuni con meno di 15.000 abitanti, e Ponte San Nicolò è stato selezionato per questa iniziativa. L'amministrazione comunale, guidata dal sindaco Gabriele De Boni, era stata informata della chiusura già nelle settimane precedenti e si era attivata per concertare una serie di iniziative correlate. Tuttavia, le risposte da parte di Poste Italiane non sono state soddisfacenti. In una nota trasmessa il 24 luglio 2024, il Comune aveva avanzato diverse richieste: dirottare gli utenti di Ponte San Nicolò presso l'ufficio postale di Roncaglia, spostare l'ufficio di Roncaglia in una sede più adeguata e visionare il progetto di ristrutturazione per armonizzarlo con la progettazione di Piazza Liberazione, che l'amministrazione sta realizzando in collaborazione con i privati. Il 13 agosto, Poste Italiane ha risposto alle richieste del Comune, affermando che l'ufficio di Roncaglia, situato in via Rossini 1, è risultato adeguato agli standard aziendali previsti per questa tipologia di ufficio e che un eventuale riposizionamento non riveste carattere prioritario. Inoltre, per quanto riguarda la richiesta di rivalutazione dell'ufficio postale di appoggio durante i lavori, Poste Italiane ha comunicato che l'ufficio selezionato è quello di Legnaro, ritenuto il più idoneo. Il sindaco Gabriele De Boni ha espresso il suo disappunto per la mancanza di collaborazione da parte di Poste Italiane. Non solo non abbiamo visto il progetto del nuovo ufficio di Ponte San Nicolò per poter avere una progettazione unitaria, ma di fatto Poste Italiane si sconfessa affermando che Roncaglia è adeguato agli standard ma non può ospitare tutti gli utenti che saranno inviati a Legnaro, ha dichiarato De Boni. Il sindaco ha sottolineato che da mesi l'amministrazione chiede con forza lo spostamento della sede di Roncaglia, poiché gli ambienti risultano troppo piccoli e spesso i cittadini sono costretti ad attendere il proprio turno in strada, senza adeguata sicurezza. La chiusura dell'ufficio postale di Ponte San Nicolò rappresenta un notevole disagio per i cittadini, soprattutto per quelli più anziani e per coloro che non hanno la possibilità di spostarsi facilmente. L'ufficio postale di Roncaglia, che serve la frazione più popolosa del territorio, non è in grado di accogliere tutti gli utenti di Ponte San Nicolò, costringendo molti a recarsi a Legnaro. Questa situazione ha sollevato numerose polemiche e preoccupazioni tra la popolazione, che teme un peggioramento del servizio postale e un aumento dei tempi di attesa.

Il 9 agosto, una comunicazione ufficiale di Poste Italiane ha annunciato la chiusura temporanea dell'ufficio postale di Ponte San Nicolò, situato in Piazza Liberazione, a partire dal 22 agosto. La chiusura, che durerà per oltre 150 giorni, è necessaria per consentire i lavori di ristrutturazione dell'immobile nell'ambito del progetto "Polis – Casa dei Servizi di Cittadinanza Digitale". Questo progetto mira a riqualificare gli uffici postali nei comuni con meno di 15.000 abitanti, e Ponte San Nicolò è stato selezionato per questa iniziativa.

L'amministrazione comunale, guidata dal sindaco Gabriele De Boni, era stata informata della chiusura già nelle settimane precedenti e si era attivata per concertare una serie di iniziative correlate. Tuttavia, le risposte da parte di Poste Italiane non sono state soddisfacenti. In una nota trasmessa il 24 luglio 2024, il Comune aveva avanzato diverse richieste: dirottare gli utenti di Ponte San Nicolò presso l'ufficio postale di Roncaglia, spostare l'ufficio di Roncaglia in una sede più adeguata e visionare il progetto di ristrutturazione per armonizzarlo con la progettazione di Piazza Liberazione, che l'amministrazione sta realizzando in collaborazione con i privati.

Il 13 agosto, Poste Italiane ha risposto alle richieste del Comune, affermando che l'ufficio di Roncaglia, situato in via Rossini 1, è risultato adeguato agli standard aziendali previsti per questa tipologia di ufficio e che un eventuale riposizionamento non riveste carattere prioritario. Inoltre, per quanto riguarda la richiesta di rivalutazione dell'ufficio postale di appoggio durante i lavori, Poste Italiane ha comunicato che l'ufficio selezionato è quello di Legnaro, ritenuto il più idoneo.

Il sindaco Gabriele De Boni ha espresso il suo disappunto per la mancanza di collaborazione da parte di Poste Italiane. "Non solo non abbiamo visto il progetto del nuovo ufficio di Ponte San Nicolò per poter avere una progettazione unitaria, ma di fatto Poste Italiane si sconfessa affermando che Roncaglia è adeguato agli standard ma non può ospitare tutti gli utenti che saranno inviati a Legnaro", ha dichiarato De Boni. Il sindaco ha sottolineato che da mesi l'amministrazione chiede con forza lo spostamento della sede di Roncaglia, poiché gli ambienti risultano troppo piccoli e spesso i cittadini sono costretti ad attendere il proprio turno in strada, senza adeguata sicurezza.

La chiusura dell'ufficio postale di Ponte San Nicolò rappresenta un notevole disagio per i cittadini, soprattutto per quelli più anziani e per coloro che non hanno la possibilità di spostarsi facilmente. L'ufficio postale di Roncaglia, che serve la frazione più popolosa del territorio, non è in grado di accogliere tutti gli utenti di Ponte San Nicolò, costringendo molti a recarsi a Legnaro. Questa situazione ha sollevato numerose polemiche e preoccupazioni tra la popolazione, che teme un peggioramento del servizio postale e un aumento dei tempi di attesa.