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Caro scuola: librerie e cartolibrerie in prima linea per contenere gli aumenti

Il presidente e il vicepresidente dei librai e cartolibrai dell'Ascom Confcommercio di Padova offrono una prospettiva sul tema del caro scuola, sottolineando l'impegno del settore nel contenere gli aumenti.

Caro scuola: librerie e cartolibrerie in prima linea per contenere gli aumenti

Con l'inizio del nuovo anno scolastico, torna puntuale come ogni anno il fenomeno del "caro scuola". Famiglie italiane si trovano a fronteggiare costi crescenti per libri e materiali scolastici, alimentando preoccupazioni e lamentele. Antonio Zaglia e Roberto Berti, rispettivamente presidente e vicepresidente dei librai e cartolibrai dell'Ascom Confcommercio di Padova, offrono una prospettiva sul tema, sottolineando sia l'impegno del settore nel contenere gli aumenti sia le difficoltà affrontate.

Gli aumenti: tra inflazione e costi delle materie prime

Zaglia conferma che gli aumenti ci sono stati, ma sottolinea che si tratta di incrementi moderati, seppur inevitabili. "L'aumento medio dei prezzi dei libri è attorno al 4%, una percentuale contenuta considerando l'inflazione, il rincaro della carta e i costi di trasporto, influenzati dal blocco del Canale di Suez," spiega. I rincari risultano invece più variabili per quanto riguarda il materiale scolastico, con differenze sostanziali tra i prodotti di marca e quelli "no logo", decisamente più economici ma meno richiesti. Berti, da parte sua, fa notare come il mercato dei prodotti scolastici sia dominato dai brand più costosi. "Abbiamo provato a offrire un kit scolastico a prezzo calmierato, ma non ha avuto successo. Sembra che le famiglie preferiscano spendere di più per i prodotti di marca, forse influenzate dal valore percepito del brand".

Un problema più ampio del solo "caro scuola"

Oltre ai costi dei libri e del materiale scolastico, Zaglia sottolinea come il problema dei rincari riguardi anche altri aspetti dell'educazione, spesso trascurati nel dibattito pubblico. "Si parla tanto dei costi dei libri, ma poco dell'aumento dei prezzi per i trasporti, le mense scolastiche e le attività extra-curricolari, che sono anch'essi in crescita". Secondo Zaglia, la pressione sui costi scolastici sembra orientata a favorire la grande distribuzione e l'e-commerce, che offrono sconti attraenti ma senza il servizio personalizzato delle cartolibrerie locali. "Le promozioni online durano poco, mentre le cartolibrerie sono sempre lì, pronte a risolvere problemi e a consigliare le famiglie, offrendo un valore aggiunto che va oltre il semplice risparmio economico".

La proposta: detrazione fiscale per le spese scolastiche

Zaglia e Berti propongono una soluzione concreta: estendere la detrazione fiscale alle spese scolastiche, come già avviene per le spese mediche. "Sostenere le famiglie nell'educazione dei loro figli è fondamentale. Una detrazione fiscale sui costi scolastici sarebbe un segnale importante di quanto la nostra società creda nel valore della cultura e dell'istruzione," afferma Zaglia. Purtroppo, come sottolinea il presidente, questa proposta è stata più volte respinta con la motivazione che costerebbe troppo allo Stato, nonostante si tratti di una cifra relativamente contenuta a livello nazionale. "È necessario decidere se investire davvero nella cultura o continuare a fornire sussidi senza una visione di lungo termine, rischiando di compromettere il futuro delle prossime generazioni." Zaglia conclude con una riflessione amara, ma necessaria: "In un paese che già legge poco, catalogare un libro, sia esso di testo o di narrativa, come superfluo è un segnale preoccupante. Se continuiamo su questa strada, rischiamo di avere orizzonti sempre più ristretti."

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