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Auto elettriche
27.08.2024 - 11:47
La transizione verso l'auto elettrica, tanto auspicata dall'Unione Europea, sembra incontrare ostacoli sempre più insormontabili. Il presidente di Federmeccanica, Federico Visentin, ha recentemente espresso preoccupazioni significative riguardo alla fattibilità di questa trasformazione, sottolineando come l'industria automobilistica e la componentistica veneta siano particolarmente vulnerabili.
LA SFIDA DELLA TRANSIZIONE ELETTRICA
Il motore elettrico, pur rappresentando un passo avanti verso la sostenibilità ambientale, ha un impatto diretto e devastante sull'industria della componentistica tradizionale. Con un numero di componenti significativamente inferiore rispetto ai motori a combustione interna, il passaggio all'elettrico rischia di mettere fuori gioco decine di migliaia di imprese specializzate. In Italia, e in particolare in Veneto, questo potrebbe tradursi in una perdita di valore stimata in 7 miliardi di euro entro il 2030 e la scomparsa di circa 40.000 posti di lavoro.
IL COSTO DELL'INNOVAZIONE
Un altro ostacolo alla diffusione delle auto elettriche è il loro costo elevato. Nonostante i vantaggi ambientali, il prezzo medio di un'auto elettrica è dal 35 al 40 per cento superiore rispetto a un veicolo a combustione interna di pari segmento. Questo rende l'acquisto proibitivo per la maggior parte dei consumatori, che preferiscono rimanere alla finestra. Spendere 25-30 mila euro per un'utilitaria non è alla portata di tutti, e la mancanza di garanzie sufficienti contro il rischio di rimanere con le batterie scariche non aiuta a dissipare lo scetticismo.
LA PROPOSTA DI VISENTIN: PUNTARE SULL'IBRIDO
Federico Visentin propone una soluzione alternativa: puntare sull'ibrido. L'idea è di accentuare la componente elettrica, attualmente marginale rispetto a quella endotermica, per tranquillizzare gli acquirenti comuni e riconsiderare il modello di calcolo della sostenibilità. Questo approccio includerebbe non solo le emissioni allo scarico, ma anche l'impatto ambientale complessivo della produzione e dello smaltimento delle batterie.
LA NECESSITÀ DI UN PRODUTTORE NAZIONALE
Un altro punto cruciale sollevato da Visentin è la mancanza di un produttore nazionale in grado di realizzare 600-700 mila automobili l'anno a un costo accessibile, tra i 12 e i 14 mila euro. L'eventuale ingresso di un player asiatico potrebbe essere una soluzione, purché il governo esiga garanzie su un piano industriale solido e sostenibile.
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