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Prevenzione della peste suina: le linee guida della Regione Veneto e l'appello agli allevatori

La Regione Veneto emette misure urgenti per prevenire la peste suina africana e avverte gli allevatori di non nascondere i casi sospetti

Prevenzione della peste suina: le linee guida della Regione Veneto e l'appello agli allevatori

La peste suina africana (PSA) rappresenta una minaccia concreta per l'economia agrozootecnica del Veneto.

La Regione Veneto ha recentemente emesso un'ordinanza che definisce una serie di azioni prioritarie per ridurre il rischio di introduzione della PSA negli allevamenti suini. Queste misure sono state adottate in risposta alla crescente preoccupazione per le conseguenze dirette e indirette che un'eventuale diffusione del virus potrebbe avere sulle imprese agrozootecniche, sulla filiera suinicola e sull'economia regionale. Tra le azioni previste, vi è il rafforzamento del controllo delle misure di biosicurezza strutturali e gestionali negli allevamenti. Questo include procedure rigorose per la movimentazione sicura degli animali, lo smaltimento dei prodotti potenzialmente contaminati e la pulizia e disinfezione di ambienti, strutture e attrezzature.

L'ordinanza regionale impone anche il divieto di fiere, mostre e mercati che coinvolgano animali della specie suina. Negli allevamenti, l'ingresso è vietato a personale non strettamente collegato alle attività di allevamento e di controllo ufficiale. Queste misure sono essenziali per prevenire la diffusione del virus, che può essere trasmesso attraverso il contatto con suini infetti o con materiali contaminati.

Un altro aspetto cruciale è la sensibilizzazione della popolazione. Comportamenti apparentemente innocui, come l'abbandono di rifiuti alimentari, possono favorire la diffusione del virus. I rifiuti alimentari, se non gestiti correttamente, possono entrare in contatto con cinghiali o altra fauna selvatica, rappresentando un rischio significativo. Per questo motivo, è stato disposto l'obbligo di allontanare e mettere in sicurezza i rifiuti alimentari nelle aree di sosta autostradali.


La PSA è una malattia infettiva dei suidi, causata da un virus letale che non si trasmette ad altre specie animali, compreso l'uomo. Tuttavia, la sua diffusione tra i suini selvatici e domestici può avere conseguenze devastanti. Negli ultimi due anni, il virus ha colpito diverse regioni italiane, tra cui Campania, Calabria, Lazio, Piemonte, Toscana, Liguria, Lombardia ed Emilia Romagna, oltre che in altri paesi europei ed extraeuropei. Dal mese di luglio 2024, la PSA ha coinvolto anche alcuni allevamenti di suini in Piemonte, Lombardia ed Emilia Romagna, causando mortalità tra gli animali e determinando l'adozione di misure drastiche come l'abbattimento degli animali infetti e pesanti limitazioni commerciali e sanitarie per la filiera suinicola.

La direzione regionale prevenzione ha lanciato un appello agli allevatori, sottolineando l'importanza di segnalare tempestivamente qualsiasi segno compatibile con un sospetto di PSA. La mancata segnalazione può comportare sanzioni severe, inclusa la sospensione delle procedure di indennizzo dei danni diretti e indiretti. In caso di negligenza, colpa o dolo, si attiveranno le procedure per la decadenza dal beneficio, fatte salve le misure previste dal codice di procedura penale.

Attualmente, il fronte di avanzamento delle zone di restrizione della Lombardia e dell'Emilia Romagna dista circa 80 km dalle province di Verona e Rovigo. Questo rende ancora più urgente l'adozione di misure preventive per evitare che il virus si diffonda ulteriormente. Materiale informativo sulla prevenzione e controllo della PSA è disponibile sui principali siti istituzionali, tra cui il Ministero della Salute, l'EFSA e l'IZS delle Venezie. Questi documenti forniscono indicazioni dettagliate su come proteggere gli allevamenti e prevenire la diffusione del virus.

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