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Il Veneto è pionere nel trattamento dell'Alzheimer: un nuovo approccio coinvolge pazienti e famiglie

In vista della Giornata Mondiale, la Regione presenta un innovativo modello assistenziale

Il Veneto è pionere nel trattamento dell'Alzheimer: un nuovo approccio coinvolge pazienti e famiglie

Foto di repertorio

In occasione della Giornata Mondiale dell'Alzheimer, che si celebrerà sabato 21 settembre, il sistema sanitario veneto ha lanciato un nuovo approccio alla gestione della malattia, mettendo al centro le esigenze e le esperienze dei pazienti e delle loro famiglie. Oggi, si è svolto un incontro intitolato "Il Coinvolgimento delle Persone con Disturbo Cognitivo nel Change Management" presso il padiglione Rama dell’Ospedale dell’Angelo, che ha visto la partecipazione di numerosi operatori del settore e pazienti.

All'evento hanno preso parte l'Assessore regionale alla Sanità e Sociale, Manuela Lanzarin, il Direttore Generale della Sanità Veneta, Massimo Annicchiarico, il Direttore Generale dell’Ulss 3 Serenissima, Edgardo Contato, e la Responsabile del Coordinamento Regionale Rete Patologie Neurodegenerative, Cristina Basso. Lanzarin ha sottolineato che “Il Veneto si pone all’avanguardia, aprendo la strada a un nuovo paradigma: per la prima volta abbiamo dato voce e considerazione ai suggerimenti di coloro che vivono quotidianamente con il disturbo neurocognitivo e delle loro famiglie.”

La Regione ha avviato un percorso innovativo, come dimostrano i progetti del Piano Triennale del Fondo per l'Alzheimer e le Demenze 2024-2026. “Questo approccio non solo rappresenta un avanzamento nell’assistenza, ma è anche un riconoscimento della dignità e del valore di ogni individuo,” ha aggiunto Lanzarin. “Insieme possiamo costruire un sistema sanitario più empatico, inclusivo ed efficace, capace di rispondere alle reali esigenze della gente.”

Quest’anno, il convegno regionale ha focalizzato l'attenzione sul deficit cognitivo lieve (Mild Cognitive Impairment - MCI), un tema emergente nel campo dei disturbi neurocognitivi. I dati sono preoccupanti: nel 2023, sono stati registrati oltre 78.000 casi di MCI in Veneto. La prevalenza del MCI nella popolazione ultra65enne varia tra il 4 e il 6%, e aumenta con l’età, raggiungendo il 7-10% negli over 80.

Le statistiche mostrano che ogni anno circa il 10-15% dei soggetti con MCI progredisce verso una demenza, con il 30-50% che sviluppa demenza entro 3-5 anni, principalmente la Malattia di Alzheimer. Tra i fattori di rischio per la progressione a demenza vi sono l'età avanzata, il basso livello di istruzione, ipertensione, diabete, obesità, depressione e isolamento sociale. Inoltre, le donne mostrano un rischio più elevato di progressione e i tassi sono più alti nei paesi occidentali rispetto a quelli in via di sviluppo.

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