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Storia e archeologia

Un museo per l’Uomo della Val Rosna

Inaugurato a Sovramonte, il Muvar racconta il primo popolamento umano delle Alpi, con ricostruzioni e scoperte archeologiche legate al cacciatore vissuto 14 mila anni fa

Muvar

Da sx Federico Dalla Torre, Aldo Villabruna e Simone Pedron del Muvar

Sovramonte (Belluno) – Giovedì 19 settembre sarà inaugurato il Muvar, Museo dell’Uomo della Val Rosna, un nuovo polo dedicato alla storia del primo popolamento umano delle Alpi. Situato a Sovramonte, in provincia di Belluno, il museo offrirà un viaggio affascinante nel Paleolitico Superiore, attraverso ricostruzioni e filmati che racconteranno la vita e le abitudini del cacciatore vissuto 14 mila anni fa, i cui resti furono ritrovati nel 1988.

La scoperta della sepoltura dell’Uomo della Val Rosna, uno dei ritrovamenti più significativi dell’archeologia alpina, avvenne grazie alla segnalazione di Aldo Villabruna, che indicò il sito, e allo scavo successivo diretto dall’archeologo Alberto Broglio, già professore ordinario di Paleontologia umana all’Università di Ferrara.

Tra i numerosi primati che rendono il cacciatore della Val Rosna un personaggio unico nella storia dell’umanità, emergono tre particolari straordinari. In primo luogo, la sua sepoltura è tra le più antiche mai rinvenute nell’area alpina, testimoniando una presenza umana che risale a oltre 14 mila anni fa. In secondo luogo, il corredo di pietre dipinte trovato accanto ai suoi resti rappresenta uno dei più antichi esempi di arte funeraria, segno di un’importante evoluzione culturale. Infine, l’esame della sua dentatura ha rivelato il primo caso conosciuto di intervento odontoiatrico preistorico.

Il Muvar si propone non solo di valorizzare questa straordinaria scoperta, ma anche di offrire un’occasione per approfondire la storia e l’evoluzione delle prime comunità umane che popolarono le Alpi. L’inaugurazione ufficiale si terrà alle ore 18:00, con la partecipazione di esperti e appassionati di archeologia e preistoria, che avranno l’opportunità di immergersi in un percorso di scoperta e riflessione sulle origini dell’uomo in un contesto alpino.

Un museo che non sarà solo una finestra sul passato, ma anche un luogo di incontro tra scienza, cultura e territorio.

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