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La polemica
07.10.2024 - 19:04
L'associazione dei consumatori Altvelox ha recentemente sollevato un polverone che coinvolge diverse figure istituzionali del Nord Italia, con un focus particolare su Padova. Al centro della controversia vi è l'accusa di utilizzo di autovelox non omologati, che ha portato alla presentazione di una denuncia-querela presso la stazione dei Carabinieri di Belluno. Tra i nomi coinvolti spiccano quello del sindaco di Padova, Sergio Giordani, e dell'assessore alla sicurezza Diego Bonavina, ma la lista si estende anche al comandante della polizia locale Lorenzo Fontolan, all'ex prefetto Francesco Messina e al dirigente della polizia stradale Luigi Vivetti.
La denuncia di Altvelox non si limita a Padova, ma si estende anche ad altre città del Nord Italia, come Treviso. Qui, il sindaco Mario Conte, l'assessore Andrea De Checchi, il prefetto Angelo Sidoti e il comandante della polizia locale Andrea Gallo sono stati accusati per motivi simili. L'associazione sostiene che gli autovelox, come quello di corso Kennedy a Padova, non siano stati omologati correttamente e che le multe emesse siano quindi illegittime. La questione è stata sollevata a seguito della contestazione di una multa inflitta a un conducente disabile, che Altvelox ritiene vittima di una truffa.
Un aspetto cruciale della denuncia riguarda la segnaletica degli autovelox, che secondo Altvelox non sarebbe adeguata. La mancanza di una chiara segnalazione potrebbe configurare una violazione dei diritti degli automobilisti, che si trovano a dover pagare multe senza essere stati adeguatamente avvisati della presenza dei dispositivi. Questo solleva interrogativi sulla trasparenza delle amministrazioni locali e sulla loro responsabilità nel garantire che le norme siano rispettate.
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