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Tragedia del Vajont

Vajont: una ferita aperta nella storia del Veneto

Il presidente Zaia ricorda il Vajont: una tragedia che segna ancora il cuore del Veneto e dell'Italia

Vajont: una ferita aperta nella storia del Veneto

Diga del Vajont

Il 9 ottobre è una data che risuona con un'eco dolorosa in Veneto e nell'intera Italia. È il giorno in cui, nel 1963, la tragedia del Vajont colpì con una violenza inimmaginabile, cancellando Longarone e portando con sé quasi 2000 vite, tra cui 487 bambini. Il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, ha voluto commemorare questo anniversario, sottolineando come il dolore sia ancora presente e come il Vajont rappresenti una lezione che non possiamo permetterci di dimenticare.

Zaia ha descritto l'impatto duraturo della tragedia come una ferita ancora aperta nella carne della nostra terra. Longarone, sebbene risorta dalle sue ceneri, porterebbe ancora i segni di quel disastro. Gli abitanti, sopravvissuti a un dolore immenso, avrebbero dimostrato una resilienza straordinaria, incarnando le migliori qualità dei veneti: la tenacia e la capacità di ricostruire, trasformando il lavoro in un fondamento per il riscatto personale e collettivo. Tuttavia, le ferite, i lutti e le difficoltà nel vedere riconosciute le legittime richieste di giustizia resterebbero un peso che la comunità continua a portare.

Zaia ha sottolineato l'importanza dell'archivio giudiziario, che il governo ha deciso di mantenere nella terra che ha vissuto tanto orrore. Questo archivio non è solo un deposito di documenti, ma un riferimento morale, una bussola per comprendere cosa è accaduto e per orientarsi anche oggi.

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