"La legge 194 che dal 1978 stabilì diritti per la tutela sociale della maternità e sull'interruzione volontaria della gravidanza in Veneto ed anche in Polesine stenta ad essere applicata. Nei mesi scorsi è stato da più parti evidenziato come la nostra Regione, tra quelle del Nord, vanta la percentuale più alta di ginecologi obiettori con il 76,7 per cento". Queste le parole del parlamentare del Partito Democratico Diego Crivellari in merito al primato dell'obiezione dei medici nei confronti dell'interruzione volontaria di gravidanza, ha presentato una interrogazione al Ministro della Salute e della Sanità. "Il dato che in alcune realtà della regione rende di fatto molto difficile garantire l'applicazione della legge 194 - afferma Crivellari - è allarmante. La grande maggioranza di ginecologi e anestesisti che lavorano nel servizio pubblico si dichiara obiettore di coscienza, come evidenziano i dati dello stesso Ministero della Salute, ed in molti ospedali sono costretti a ricorrere all'assunzione di 'specialisti a gettone' per garantire il rispetto della 194. Secondo un report diffuso dall'Associazione Luca Coscioni, una singola Azienda sanitaria locale, per una sola seduta settimanale, deve sborsare 3200 euro al mese per un ginecologo esterno". Crivellari riporta anche il caso di Adria: "In ospedali pubblici come quello di Adria esistono soltanto obiettori". "Ho chiesto al Ministro della Salute - conclude Crivellari - se sia a conoscenza della situazione venutasi a creare nel territorio veneto, con particolare riferimento a strutture come quelle di Adria, e quali iniziative intenda mettere in atto per garantire che la Legge 194 possa essere applicata con regolarità".
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