Cerca

Test Miles 33

Scopri tutti gli eventi

EVENTI

L'inchiesta autovelox

Inchiesta a Padova sugli autovelox non omologati: si parla di falso ideologico

Dopo le segnalazioni di automobilisti e associazioni, la Procura avvia accertamenti su dispositivi installati dai Comuni per motivi controversi

L'attenzione sulle irregolarità degli autovelox in Veneto si intensifica, con la Procura di Padova che ha avviato un'inchiesta per presunto "falso ideologico". Questo seguito alle denunce ricevute da automobilisti e associazioni che segnalano l’uso di dispositivi non omologati, ma soltanto "approvati" dagli enti locali.

La recente sentenza della Cassazione ha chiarito che l'approvazione da parte delle amministrazioni non equivale all'omologazione ministeriale, fondamentale per garantire la correttezza e la legittimità delle sanzioni inflitte. A Padova e in vari comuni della provincia, tra cui Cittadella e Galliera Veneta, sono stati identificati nove autovelox oggetto di accertamenti.

La Polizia giudiziaria sta esaminando i documenti legati alle procedure di installazione di questi apparecchi, con l'obiettivo di stabilire se siano stati collocati per motivi di sicurezza stradale o se, come denunciato dalle associazioni di automobilisti, il loro scopo principale fosse generare introiti per le casse comunali.

Gianantonio Sottile, presidente dell’associazione Altvelox, guida questa battaglia a favore degli automobilisti, auspicando l'apertura di indagini simili da parte di altre Procure venete. Un caso emblematico riguarda la regionale 53, dove dodici autovelox sono stati posizionati su un tratto di 15 chilometri, nonostante il basso tasso di incidenti. Le multe incassate tra il 2021 e il 2023 hanno fruttato ben 17 milioni di euro, alimentando ulteriormente le polemiche sull’utilizzo degli autovelox.

Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter

Edizione