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Ztl e multe a Padova: tra sicurezza e controversie

Aumento delle multe del 40% a Padova: Arcoraci di UgCons critica la gestione delle Ztl e chiede trasparenza sui fondi

Ztl e Multe a Padova: Tra Sicurezza e Controversie

Foto di repertorio

A Padova, il dibattito sulle zone a traffico Limitato e sulle corsie preferenziali si infiamma, alimentato dalle recenti dichiarazioni di Sebastiano Arcoraci, responsabile di UgCons. Le sue parole mettono in luce una questione che tocca il cuore della vita urbana: la gestione del traffico e delle sanzioni.

Arcoraci non usa mezzi termini nel definire la politica dell'amministrazione comunale come miope e punitiva. L'installazione di nuove telecamere e l'introduzione di divieti in punti strategici della città, come in via Cavazzana, sono visti come strumenti per far cassa piuttosto che per migliorare la sicurezza stradale. La critica si basa su dati concreti: un aumento del 40% delle multe, secondo un report della polizia locale, legato principalmente alle nuove telecamere in Ztl e sulle corsie preferenziali.

Un aspetto particolarmente controverso riguarda le infrazioni multiple. Arcoraci sottolinea come sia inaccettabile che un automobilista possa essere multato più volte per la stessa violazione in un breve lasso di tempo. Questa pratica, secondo lui, non solo è ingiusta, ma va anche contro diverse sentenze che stabiliscono che la sanzione debba essere applicata una sola volta. È un tema che solleva interrogativi sulla giustizia e sull'efficacia delle misure adottate.

Oltre alle critiche, Arcoraci avanza richieste precise: trasparenza nella rendicontazione e nell'uso dei fondi derivanti dalle multe. L'articolo 208 del Codice della Strada prevede che il 50% delle somme ricavate dalle sanzioni sia destinato alla manutenzione delle strade e all'ammodernamento della rete viaria. Tuttavia, secondo Arcoraci, le condizioni attuali di strade e marciapiedi nei quartieri di Padova sono critiche, e la destinazione dei fondi appare poco chiara.

In questo contesto, Arcoraci invita gli automobilisti a difendere i propri diritti, suggerendo di fare ricorso presso il giudice di pace o di rivolgersi agli sportelli dei consumatori

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