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Cormorano e trota marmorata: una convivenza difficile nei corsi d'acqua bellunesi

La sfida della sopravvivenza tra due specie protette: il cormorano e la trota marmorata nel Bellunese

Cormorano e trota marmorata: una convivenza difficile nei corsi d'acqua bellunesi

Nel cuore delle Alpi Bellunesi, un delicato equilibrio naturale è messo alla prova. Due specie protette, il cormorano e la trota marmorata, si trovano in una situazione di conflitto che rischia di compromettere la sopravvivenza di quest'ultima nei corsi d'acqua del Piave. La questione è stata al centro di un recente incontro tra la vice presidente della provincia di Belluno, Silvia Calligaro, e i rappresentanti dei bacini di pesca del basso Bellunese.

Il cormorano, noto per la sua voracità, rappresenta una minaccia significativa per la trota marmorata, una specie autoctona preziosa per l'ecosistema locale. La provincia di Belluno ha investito notevoli risorse nel rilascio di circa mezzo milione di avannotti di trota marmorata nel 2024, un impegno che rischia di essere vanificato dalla crescente popolazione di cormorani.

La trota marmorata, simbolo delle acque bellunesi, è al centro di un programma di conservazione che coinvolge i centri ittiogenici di Tomo e Bolzano Bellunese. Questi centri sono attualmente oggetto di importanti lavori di riqualificazione, con l'obiettivo di potenziare le strutture entro la fine del 2025. Tuttavia, la presenza dei cormorani complica gli sforzi di conservazione, richiedendo un approccio che contempli anche possibili deroghe specifiche per gestire la situazione.

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