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Arcella, firmato il protocollo d’intesa educativa per il quartiere 2 Nord di Padova

Una rete di associazioni e istituzioni unite per potenziare le iniziative educative nel territorio

Arcella, firmato il protocollo d’intesa educativa per il quartiere 2 Nord di Padova

Foto di repertorio

Lunedì 28 ottobre, presso il CAT Jump in via Pierobon 19/B all’Arcella, è stato ufficialmente siglato il "Protocollo d’Intesa educativa del Quartiere 2 nord". Questo documento segna il culmine di un lungo processo avviato nel 2023, caratterizzato da un’ampia partecipazione della comunità educante locale. Professionisti, insegnanti, associazioni e parrocchie si sono uniti per rispondere a una domanda fondamentale: come possiamo collaborare per potenziare le attività educative del quartiere?

Il Protocollo è il risultato di un’iniziativa promossa dai Centri di Animazione Territoriale (CAT), spazi di aggregazione per minori gestiti dal Settore Servizi Sociali del Comune di Padova. Attraverso il coordinamento dei Cantieri Educativi Territoriali, l’educatrice del CAT ha coinvolto le realtà che offrono attività educative pomeridiane nel Quartiere 2.

La risposta della comunità è stata straordinaria, grazie a un patrimonio sociale consolidato in Arcella e Pontevigodarzere. I doposcuola parrocchiali, le cooperative sociali come Gea, e associazioni storiche come Amici dei Popoli e la Comunità Sant’Egidio, hanno tutti contribuito a questo sforzo collettivo. Sotto la guida dei CAT e del Servizio Prisma, queste organizzazioni hanno lavorato in sinergia con le istituzioni comunali, tra cui i Servizi Sociali e gli Istituti Comprensivi Briosco e Donatello.

Il risultato è un protocollo che organizza e armonizza le proposte educative del quartiere, raccogliendo informazioni su orari e tipologie di servizi disponibili. Questo strumento è essenziale per creare alleanze educative solide, coinvolgendo le scuole come principali contesti di socializzazione, per costruire una comunità educante che si prenda cura dei minori in modo integrato, dialogando con istituzioni e famiglie.

Il protocollo, aperto e flessibile, è concepito per adattarsi alle esigenze del territorio e dei suoi abitanti. Permetterà di condividere buone pratiche, identificare bisogni emergenti e mettere a sistema risorse e informazioni. L’urgenza di avere un contenitore per il confronto ha già portato a realizzare iniziative concrete, tra cui un percorso formativo per educatori e volontari, condotto da Nicola Andrian, pedagogista ingaggiato da Enars e LUCE, progetto coordinato dall’Associazione Kalétheia, anch’essa parte attiva del gruppo di lavoro.

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