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Lucca Comics & Games
05.11.2024 - 10:32
Nicolò Targhetta, scrittore e blogger edito da Becco Giallo. Foto dal profilo Facebook
Siamo al Lucca Comics & Games 2024 allo stand della casa editrice Becco Giallo. Qui incontriamo Nicolò Targhetta, blogger Padovano autore di Non è successo niente che, senza alcun preavviso, ci concede un'intervista nel suo stile unico e senza mezzi termini.
La prima domanda riguarda il mondo dei social: Tu sei nato su Facebook con il blog e, da ormai ben quattro anni, sei anche su Instagram; quale delle due piattaforme preferisci? O ti piacciono entrambe? Quali sono i pro e i contro di ciascuna per il tipo di contenuti che crei?
"Instagram, secondo me, ha un unico problema, che offre una certa limitazione di spazio, e io tendo a essere molto poco sintetico. Facebook, eh... il problema è che è un incubo ad occhi aperti, tra pensionati e pedofili che, fondamentalmente, non dovrebbero vedere la luce del giorno! Mi chiedi quale dei due preferisco? Bè, Facebook è terrificante. Sono sei anni ormai che ci sono dentro ed è cambiato tantissimo il pubblico di Facebook: e a me piacerebbe dire che è cambiato in meglio, invece no: è tutto cambiato in peggio. Io non auguro a nessuno di esistere, di sopravvivere in quel social! Io sono lì come l'ultimo violino sul Titanic. Quello di Instagram, secondo me, è un pubblico molto più ricettivo ed è molto più piacevole averci a che fare, ma nessuno mi legge e quindi io non conto niente."
Infatti sei uno dei pochi motivi per cui io continuo a usare quella piattaforma da boomer...
"Grazie, siete tu e mia madre!"
Seconda domanda: sei al Lucca Comics da due giorni, come sta andando?
"Quest’anno io a Lucca Comics porto “Niente”! In questa edizione il mio ruolo è quello di Banca Organi per altri autori più famosi, cioè se GiPi o Sio stanno male, hanno bisogno di un rene, lo vengono a prendere da me, io vengo coltivato così... No, in questo Lucca Comics in realtà non presento niente di nuovo, perché ho scoperto che se pubblico una cosa all'anno mi viene un esaurimento nervoso per quanto sono pigro e quindi non ho niente, però è anche più rilassante da questo punto di vista. Non c'hai l'ansia da prestazione, di dover fare il sold out, dover vendere… E quindi me lo sto godendo un po' più da spettatore, però è divertente, è carino, c'è sempre questa cosa che ti fa venire l'agorafobia anche solo a guardare fuori, però in questi casi devi sempre dire che il Lucca Comics è un'esperienza bellissima, meravigliosa... non lo so... Secondo me il Lucca Comics fa capire che Thanos aveva ragione, per tanti versi, in tanti modi, però è un'esperienza meravigliosa, sto benissimo ed è divertentissimo!"
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Ultima domanda: tu sei padovano, però ultimamente sei sempre in giro per l'Italia. Come vivi ancora la tua città natale, qual è il tuo rapporto con Padova?
"Il mio rapporto con Padova è molto strano. In realtà non è mai stato un gran bel rapporto quello con Padova, devo ammetterlo. Però cosa succede? Capita che ogni tanto, nella mia vita, qualcuno si innamori di me, succede poco, un po’ tipo cometa di Halley, però quando succede io questa persona, che di solito non è di Padova, non è del Veneto, io la porto a Padova. E quando viene, Padova si trasforma in una città da “Una mamma per amica”: un posto affascinante, incredibile, bellissimo, pieno di mostre, sono tutti allegri, c’è quello che suona per strada, sembra un film di Woody Allen, è una cosa imbarazzante! E lei mi dice “Ma tu vivi in questa città meravigliosa!” Io provo a spiegarle che di solito non è così, che finge quando ci sono le altre persone, però... Insomma, il mio rapporto con Padova è migliorato molto da quando sto a Milano: questa è la risposta definitiva! Anche se c'è sempre di peggio..."
Grazie, Nicolò, in bocca al lupo per i tuoi libri, spero ti rimanga qualche organo alla fine della fiera.
"Sì, anch’io. Uno in particolare..."
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