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Sciopero di 8 ore alla Meneghetti Spa: Lavoratori in lotta contro 40 licenziamenti

Fiom e Uilm di Vicenza proclamano uno sciopero per mercoledì 13 novembre. Incontro cruciale in Regione Veneto per salvare i posti di lavoro, ma l'azienda conferma la sua posizione

Sciopero Cgil

Foto di repertorio

Mercoledì 13 novembre, i lavoratori della Meneghetti Spa di Rosà, supportati da Fiom e Uilm di Vicenza, incroceranno le braccia per un’intera giornata, in segno di protesta contro il piano aziendale che prevede il licenziamento di 40 dipendenti. Lo sciopero, che durerà 8 ore, coinciderà con un presidio davanti alla sede dell’Unità di Crisi della Regione Veneto a Venezia, dove, a partire dalle 9.30, è previsto un incontro decisivo per cercare di evitare i licenziamenti e trovare soluzioni alternative.

La Meneghetti Spa, specializzata nella produzione di elettrodomestici sia per conto terzi che con il proprio marchio, impiega attualmente 194 lavoratori e lavoratrici nel suo stabilimento di Rosà, oltre a 18 persone attraverso contratti di staff leasing. Nonostante le richieste sindacali di utilizzare strumenti di sostegno al reddito, come gli ammortizzatori sociali, e di promuovere percorsi di formazione per i dipendenti, l'azienda ha scelto di percorrere la strada dei licenziamenti, citando nuove esigenze produttive e organizzative poco chiare.

"I lavoratori e le lavoratrici della Meneghetti non sono solo numeri, sono persone e famiglie che hanno investito anni della loro vita in questa azienda," hanno dichiarato Marco Distefano della Fiom e Alain Bortolini della Uilm. "Chiediamo all'azienda di rivedere questa decisione e di confrontarsi con noi per trovare soluzioni alternative che tutelino i posti di lavoro."

Nonostante le pressioni sindacali, l’azienda ha confermato la sua intenzione di proseguire con i licenziamenti, offrendo solo un incentivo economico in cambio dell’accettazione della procedura, ma rifiutando qualsiasi proposta alternativa. Per i sindacati, tale offerta è inaccettabile e non tiene conto delle esigenze del territorio e dei lavoratori. Fiom e Uilm continuano a chiedere l’attivazione di ammortizzatori sociali, percorsi di formazione e l’adozione di licenziamenti volontari, magari a seguito di un periodo di CIGS (Cassa Integrazione Guadagni Straordinaria).

Nell’ultimo incontro con la Regione, l'azienda ha anche ventilato la possibilità di cedere parte della produzione e di chiudere i piani di vetro ceramica, ma senza presentare un piano chiaro per affrontare la situazione. I sindacati contestano questa visione, ricordando che i bilanci aziendali degli ultimi anni mostrano una crescita continua, a dispetto delle dichiarazioni di crisi.

Nel corso dell’incontro di mercoledì, la Regione presenterà un piano per ridurre la portata dei licenziamenti, mentre i lavoratori manterranno il presidio per sottolineare la loro determinazione a salvaguardare i posti di lavoro. L’obiettivo delle parti sociali è ottenere un intervento decisivo da parte delle istituzioni per garantire un futuro dignitoso ai lavoratori e alle loro famiglie.

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