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Centinaia di uffici postali verso la chiusura: l'allarme di Adico

La decisione di razionalizzare i servizi di Poste Italiane e delle banche preoccupa soprattutto gli anziani, costretti a spostamenti lunghissimi

Centinaia di uffici postali verso la chiusura: l'allarme di Adico

L'annuncio della chiusura di centinaia di uffici postali in tutta Italia ha suscitato forti preoccupazioni tra i cittadini, in particolare tra gli anziani, che non sono familiari con le nuove tecnologie. A questi si aggiungono i disagi causati dalla chiusura degli sportelli automatici bancari, che vanno a colpire in particolare chi vive in aree più isolate.

Carlo Garofolini, presidente di Adico, l'associazione di difesa dei consumatori, ha espresso il suo disappunto riguardo a queste decisioni. “Siamo molto preoccupati – afferma Garofolini – Basta vedere ciò che è successo nel centro storico veneziano, dove la chiusura di alcuni uffici postali ha creato il caos soprattutto fra le persone più anziane. In Veneto, il piano riguarda territori come Belluno e Rovigo, dove le sedi si contano sulla punta delle dita. Ricordiamoci che alle Poste ci si può far accreditare la pensione, si inviano e ricevono raccomandate e pacchi, si pagano anche le bollette. Per molti soggetti di una certa età, quegli spazi sono anche luoghi di socializzazione e di dialogo. Siamo sconcertati da questa decisione che non tiene conto di una fetta di popolazione destinata all’emarginazione.”

Secondo quanto comunicato da Poste Italiane, molte sedi chiuderanno o ridurranno i servizi già da metà dicembre, con il rischio che milioni di persone si trovino senza un punto di riferimento. “Molti dovranno affrontare spostamenti lunghissimi per raggiungere le nuove sedi operative – continua Garofolini – e altri saranno costretti ad aprire un conto corrente bancario, il che comporterà ulteriori disagi.”

Garofolini conclude il suo intervento sottolineando la necessità di un equilibrio tra digitalizzazione e accesso ai servizi tradizionali: “Siamo in un mondo che corre troppo in fretta. Anche se la digitalizzazione è ineludibile, bisogna continuare a garantire quei servizi di prossimità indispensabili per chi non ha confidenza con la tecnologia. Razionalizzare significa risparmiare, ma a quali costi? Invitiamo le vittime di questo taglio a contattarci per testimoniare cosa significhi aver perso un presidio per molti indispensabile e imprescindibile.”

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