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Crisi del settore moda

Settore moda in crisi nel Vicentino: le imprese artigiane resistono, ma la situazione è incerta

Confartigianato Vicenza segnala una realtà frammentata: cresce l'uso della cassa integrazione, ma la sfida più grande arriva dal credito d’imposta e dalle difficoltà strutturali

Settore moda in crisi nel Vicentino: le imprese artigiane resistono, ma la situazione è incerta

Foto di repertorio

La provincia di Vicenza, storicamente un polo di eccellenza nel settore della moda e del lusso, sta attraversando un periodo economico incerto, con segnali di crisi che si manifestano in maniera diversa a seconda del comparto e delle dimensioni aziendali. Le analisi recenti dell'Ufficio Studi di Confartigianato Vicenza evidenziano una situazione frammentata nel comparto moda, con alcune imprese che riescono a resistere meglio di altre grazie alla collaborazione con marchi di lusso internazionali, mentre altre, legate a brand più piccoli, sono in maggiore difficoltà.

Secondo i dati forniti dall'associazione, si è registrato un lieve aumento dell'uso di ammortizzatori sociali, come la cassa integrazione ordinaria e l'FSBA (Fondo di Solidarietà Bilaterale per l'Artigianato). Tuttavia, Confartigianato non prevede che le imprese ricorrano alla nuova misura di cassa integrazione in deroga, introdotta dal Governo per quelle aziende che, avendo esaurito gli ammortizzatori ordinari, si trovano in una crisi strutturale.

Luca Bortolotto, presidente del Sistema Moda di Confartigianato Imprese Vicenza, commenta così la situazione: "La nostra provincia vive una crisi che, sebbene diffusa, è meno grave rispetto ad altre aree. Le aziende che collaborano con i grandi marchi di lusso stanno riuscendo a mantenere una certa stabilità, sebbene il rallentamento del settore automotive stia influenzando alcuni comparti. Al contrario, le imprese che operano con brand più piccoli, soprattutto italiani, stanno affrontando maggiori difficoltà. Il via libera del Governo alla cassa integrazione in deroga è una buona notizia, ma il supporto alle aziende dovrà essere continuo e mirato, per permettere al settore di affrontare questa fase di crisi."

A complicare ulteriormente la situazione, le imprese del settore moda sono chiamate a restituire il Credito d’imposta per Ricerca e Sviluppo, un incentivo fiscale che, in passato, aveva dato una spinta all’innovazione. Il recente cambiamento normativo, però, obbliga le aziende a restituire le somme ricevute, creando incertezze e difficoltà, soprattutto per le piccole realtà, già alle prese con margini di guadagno ridotti.

"Basti pensare che le microimprese si trovano ora a dover scegliere tra restituire il credito d’imposta o affrontare costose azioni legali contro l' Agenzia delle Entrate", aggiunge Bortolotto. "Per molte di queste aziende, l'impatto potrebbe essere devastante."

A fronte di questa difficile situazione, Confartigianato ha chiesto al Governo un intervento urgente, proponendo di coprire almeno il 50% del credito d’imposta da restituire, al fine di sostenere le imprese in difficoltà e garantire la tenuta economica del settore moda vicentino, già fortemente provato da una continua contrazione della produzione e dalla debolezza della domanda.

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