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Desertificazione postale: Vicentino in rivolta

Riduzioni del personale e chiusure colpiscono quattro uffici nella provincia e uno nel cuore di Vicenza

Poste

Foto di repertorio

La provincia di Vicenza è l’ultima vittima della cosiddetta “desertificazione postale”, il piano di razionalizzazione avviato da Poste Italiane che prevede chiusure e drastici tagli agli orari di apertura. Un fenomeno che tocca duramente il territorio, penalizzando lavoratori e cittadini.

Sono 67 gli uffici postali interessati in tutto il Veneto, con 15 chiusure definitive e decine di riduzioni significative dei giorni e degli orari di apertura. Nel Vicentino, gli uffici di Conco, Meledo, Mossano e San Germano dei Berici vedranno una drastica riduzione dei servizi, mentre l’ufficio di Sandrigo perderà il turno pomeridiano. A peggiorare la situazione, la chiusura definitiva dello sportello di via Carlo Cattaneo 4 a Vicenza, che priverà il centro storico palladiano di un presidio essenziale per la comunità.

Le proteste dei sindacati e dell’utenza non hanno rallentato le decisioni dell’azienda, che continua sulla strada del contenimento dei costi nonostante i ricavi record: 9,2 miliardi di euro solo nei primi nove mesi del 2023. Nicola Atalmi, segretario generale di Slc Cgil Veneto, denuncia: “Non si tratta di difficoltà di bilancio, ma di una strategia per rendere Poste più appetibile agli speculatori, in vista di ulteriori privatizzazioni che sacrificheranno un servizio sempre meno pubblico”.

La voce sindacale locale si unisce a quella regionale. Alan Lucchino, rappresentante di Slc Poste Vicenza, avverte: “Questa scelta danneggia non solo lavoratori già sotto organico, ma anche l’azienda stessa, che rischia di perdere la fiducia dell’utenza, un tempo conquistata grazie alla sua capillare presenza sul territorio”.

Giancarlo Puggioni, segretario generale della Cgil Vicenza, sottolinea l’impatto devastante di queste chiusure per una fascia di cittadini particolarmente fragile: “Pensionati e anziani, meno abituati al digitale e con difficoltà di mobilità, sono le principali vittime. Invitiamo i sindaci a prendere posizione e a farsi portavoce delle esigenze delle comunità locali”.

Con questa nuova ondata di chiusure, il territorio vicentino si ritrova a dover fare i conti con un futuro in cui la prossimità e l’accessibilità dei servizi postali rischiano di diventare un ricordo.

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