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Arte sacra
07.12.2024 - 16:11
Nel cuore di Venezia si erge un'opera che non è solo un simbolo di fede, ma anche un capolavoro artistico di rara bellezza. Il presepe monumentale di Mario Agrestini, realizzato in collaborazione con il figlio Marco, rappresenta un viaggio nel tempo e nello spazio, unendo tradizione e innovazione in un abbraccio che coinvolge credenti e non.
Il presepe di Agrestini non è solo il più grande d'Europa, ma è anche un'esperienza sensoriale unica. Con i suoi settecento metri quadrati, invita i visitatori a immergersi in una rappresentazione sacra che va oltre la semplice osservazione. Le ventidue statue a grandezza naturale, realizzate con maestria in legno, terracotta e cartapesta, danno vita a una scena che sembra respirare. Ogni dettaglio, dagli abiti preziosi provenienti dal Medio Oriente agli strumenti degli artigiani, è curato con una precisione che rende omaggio alle antiche tecniche rinascimentali.
L'arrivo del Bambinello in gondola, accolto dal patriarca Francesco Moraglia e accompagnato dall'assessore Paola Mar e dal consigliere Aldo Reato, è un momento che racchiude in sé l'essenza di Venezia. La città lagunare, con la sua storia millenaria, diventa il palcoscenico di una rappresentazione che unisce la comunità in un abbraccio simbolico. Come ha sottolineato Paola Mar, il presepe è un simbolo che non deve restare vuoto, ma deve ricordare a tutti, credenti e non, l'importanza della nascita e della condivisione.
Mario Agrestini, nato a Monterosi nel 1943, ha dedicato la sua vita all'arte, creando opere che parlano al cuore delle persone. Iniziato nel 1970, il presepe monumentale è il frutto di anni di lavoro e passione, un'opera che continua a crescere e a evolversi grazie anche al contributo del figlio Marco.
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