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Emergenza ambientale

Allarme PFAS, l’Europa deve intervenire subito

L’eurodeputata Cristina Guarda chiede una restrizione universale dei composti chimici nelle acque europee, dopo il rapporto dell’Agenzia Europea dell’Ambiente che evidenzia la crescente contaminazione da PFAS

cristina guarda

Cristina Guarda, eurodeputata di Europa Verde

L’allarme lanciato dall’Agenzia Europea dell’Ambiente (AEA) sul crescente inquinamento delle acque da PFAS sta mettendo sotto pressione le istituzioni europee. Secondo Cristina Guarda, eurodeputata del Gruppo Verdi/ALE, è ormai urgente approvare la proposta di Restrizione universale dei PFAS, attualmente in esame dall’Agenzia europea delle sostanze chimiche (ECHA). Le recenti indagini dell’AEA hanno confermato una realtà preoccupante: numerosi fiumi, laghi e falde acquifere europee sono contaminati da sostanze chimiche altamente persistenti, che minacciano la salute pubblica e gli ecosistemi.

"Questa è una minaccia concreta e immediata per l’ambiente e per i cittadini", ha dichiarato Guarda. "L'inquinamento da PFAS, proveniente da scarichi industriali e pesticidi, sta deteriorando irreversibilmente le nostre acque, con conseguenze che potrebbero essere devastanti per le generazioni future."

La settimana scorsa, la politica ha accolto con favore la proposta della Commissione Europea di vietare due pesticidi contenenti PFAS, il flufenacet e il flutolanil, recentemente identificati come distruttori endocrini dall'EFSA. Secondo l’eurodeputata, questo rappresenta un passo importante verso la tutela della salute e dell’ambiente, ma non basta. "Dobbiamo fare di più: è fondamentale approvare una restrizione universale dei PFAS, una proposta sostenuta da Paesi come Danimarca, Germania, Olanda, Norvegia e Svezia", ha aggiunto.

Guarda ha anche sottolineato la necessità di aggiornare le normative europee per affrontare adeguatamente il problema. "Le direttive sull’acqua potabile e la direttiva quadro sulle acque vanno riviste e aggiornate, con limiti più stringenti per gli inquinanti e un monitoraggio più accurato. Solo così potremo garantire un ambiente sano e sicuro per tutti", ha concluso.

L’appello di Cristina Guarda arriva in un momento cruciale, mentre la discussione sul futuro delle politiche ambientali dell'UE si intensifica. La restrizione dei PFAS è vista come una delle misure più efficaci per fermare l'inquinamento da queste sostanze chimiche pericolose, che continuano a minacciare l'ecosistema europeo.

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