Cerca

Test Miles 33

Scopri tutti gli eventi

EVENTI

Referendum e Autonomia

Baldin (M5S): Zaia non fugga dalle urne, si confronti con l’elettorato

Referendum sull’autonomia differenziata: il Movimento 5 Stelle accusa Zaia di voler sabotare il voto attraverso l’astensione

erika-baldin

Erika Baldin, capogruppo del MoVimento 5 Stelle in Consiglio Regionale

"Chi sostiene la legge Calderoli sull’autonomia differenziata non dovrà votare al referendum abrogativo, per non fargli raggiungere il quorum". Con questa dichiarazione il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, ha scatenato un acceso dibattito politico. Tra le reazioni più decise, spicca quella di Erika Baldin, capogruppo del Movimento 5 Stelle al Consiglio regionale, che accusa il governatore veneto di voler eludere il confronto democratico: «La Lega e il centrodestra farebbero bene a non rifugiarsi nella propaganda per l’astensione, ma a combattere in campo aperto una battaglia per dimostrare di avere con sé la maggioranza del Paese».

Il commento di Baldin arriva in seguito alla conferma da parte della Corte di Cassazione della legittimità del quesito referendario. Ora si attende il verdetto della Corte Costituzionale sull’ammissibilità della consultazione. Ma Baldin non nasconde la propria contrarietà alle strategie del governatore veneto: «Non so se Zaia sia consapevole di condurre una battaglia di retroguardia, ma fare campagna per il non voto è disonorevole».

La consigliera ricorda un precedente significativo: nel 2001, il centrosinistra difese attivamente nelle urne la riforma federalista del Titolo V della Costituzione, approvata dal Parlamento. «Il centrosinistra non fuggì dalle urne e vinse il referendum confermativo», sottolinea Baldin. Un riferimento non casuale, visto che, all’epoca, la Lega Nord votò contro quel quesito.

«Oggi vedo solo opportunismo e speranza di tirare a campare, sapendo che già la Consulta ha cancellato tante parti della legge Calderoli, confermando il giudizio negativo delle opposizioni», attacca l’esponente pentastellata.

Baldin non risparmia critiche neppure alla politica nazionale: «È evidente la contraddizione di chi, in Veneto, chiede autonomia ma, quando governa a Roma, taglia le risorse ai Comuni veneti, penalizzando servizi fondamentali come sanità, trasporti e istruzione pubblica».

Un confronto acceso, dunque, che vede contrapposti due modelli di visione politica e di rapporto con gli elettori, con il referendum che si profila come un banco di prova cruciale per le forze in campo.

Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter

Edizione