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Autonomia Differenziata

Zaia e la strada dell'autonomia: Camani (Pd) critica la direzione della Lega e invita al dialogo costruttivo

Sotto la scure della Cassazione, il progetto di autonomia del governo veneto appare ormai un vicolo cieco. La capogruppo del Pd Vanessa Camani sollecita una riflessione e una nuova discussione istituzionale

Vanessa Camani

Vanessa Camani

"Zaia continua a illudere i veneti con un progetto di autonomia ormai fallito, quello disegnato dalla legge Calderoli", dichiara Vanessa Camani, capogruppo del Partito Democratico in Consiglio regionale, commentando l’ennesimo colpo subito dall’aspirante autonomia del Veneto, questa volta con il pronunciamento della Cassazione. A poche settimane dalla sentenza della Corte costituzionale, la discussa proposta che avrebbe dovuto garantire maggiore autonomia alla regione si è rivelata una strada impercorribile, piena di falle e limitata da un quadro legislativo ormai ampiamente ridimensionato.

"La legge Calderoli non è in grado di produrre risultati concreti", continua Camani. "Eppure, invece di fermarsi e riflettere, Zaia sembra voler proseguire su una via che ormai è chiusa, fino a invocare la diserzione al voto in caso di referendum. Questo atteggiamento non fa altro che nascondere l’evidente fallimento del progetto".

Secondo la capogruppo dem, l'insistenza su un modello che prevedeva ben 23 materie in mano alla regione è stata una "perdita di tempo". Camani ribadisce che, in attesa di un pronunciamento definitivo della Corte, è ormai chiaro che la strada scelta per l'autonomia del Veneto è priva di futuro.

"Se Zaia ha davvero a cuore la questione dell'autonomia", conclude Camani, "deve abbandonare la strada del conflitto e aprire una discussione istituzionale seria e costruttiva. Il Partito Democratico è pronto a fare la sua parte per trovare una soluzione condivisa e utile per i veneti".

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