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Sciopero nazionale
13.12.2024 - 18:20
Foto della manifestazione
Nelle giornate del 9 e 10 dicembre, si sono svolti gli scioperi territoriali unitari indetti da FIM, FIOM e UILM in Veneto, come parte di una protesta più ampia che coinvolge i lavoratori dell’industria metalmeccanica in tutta Italia. La mobilitazione segue la rottura delle trattative per il rinnovo del Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro (CCNL) del settore, provocata dal rifiuto delle associazioni datoriali di discutere le richieste formulate dai sindacati. La piattaforma, approvata da oltre 400.000 lavoratori, non è stata presa in considerazione da Federmeccanica, provocando la partenza di un'ondata di scioperi che proseguirà fino a metà gennaio 2024.
Uniti per il Contratto
Le province di Padova, Venezia, Verona e Vicenza sono state il cuore pulsante della protesta in Veneto, con picchi di adesione che hanno raggiunto il 100% in alcune aziende. A Vicenza, ad esempio, lo sciopero ha coinvolto Ferrari Ventilatori, Franklin, M&G Italia e molte altre realtà, con picchetti e manifestazioni. Anche a Verona, circa 500 lavoratori si sono radunati in piazza Cittadella per una manifestazione simbolica sotto le finestre di Confindustria, con il supporto di colleghi provenienti da tutta la provincia.
Alto il Tasso di Partecipazione
In provincia di Padova, i presidi si sono moltiplicati, con un’affluenza di circa 300 lavoratori che hanno preso parte alle manifestazioni in diverse località. L'adesione è stata particolarmente alta in aziende come ZF, Lima Eusider, e VDC, con punte del 100% in alcune realtà. La protesta ha coinvolto anche Venezia, dove oltre ai picchetti mattutini si è svolto un corteo che ha attraversato Marghera, concludendosi sotto la sede di Confindustria.
Un Segnale Chiaro alle Imprese
Antonio Silvestri, segretario generale della FIOM del Veneto, ha espresso gratitudine verso i lavoratori, sottolineando che ogni sciopero comporta sacrifici, poiché significa rinunciare a una giornata di stipendio che pesa sul bilancio familiare. "Scioperare non è mai una decisione facile, ma è un gesto di lotta che va rispettato", ha dichiarato Silvestri, ribadendo che il movimento non si fermerà finché non saranno accolte le richieste delle lavoratrici e dei lavoratori.
La protesta si inserisce in un contesto di frustrazione crescente verso le politiche aziendali, accusate di non considerare adeguatamente le condizioni dei lavoratori. Con questa mobilitazione, i metalmeccanici chiedono a Federmeccanica e alle imprese di tornare al tavolo delle trattative, ascoltando le esigenze dei lavoratori, che sono i pilastri su cui poggia la produzione industriale del Paese.
Un Futuro da Riconquistare
Il movimento sindacale ha dichiarato che non cederà finché non saranno riconosciuti i diritti fondamentali dei lavoratori. "Le richieste non sono i desideri dei sindacati, ma le necessità di chi lavora ogni giorno per far crescere l’industria italiana", ha concluso Silvestri. La lotta continua e, con l’appoggio massiccio dei lavoratori, il futuro del Contratto Nazionale di Lavoro sembra destinato a essere riscritto dalle richieste di chi lo vive sulla propria pelle.
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