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RISPARMIO TRADITO
18.12.2024 - 16:10
Immagine di repertorio
“A chi conviene la paralisi nella chiusura delle partite ancora aperte nella liquidazione di Veneto Banca? Perché i 240 milioni di euro promessi dal Fondo del Mef non sono mai arrivati nelle tasche dei risparmiatori, vittime del crack bancario?”: queste le domande sollevate da Marco Paccagnella, presidente nazionale di Federcontribuenti, e Patrizio Miatello, presidente dell’associazione Ezzelino da Romano.
In una nota congiunta, i due rappresentanti delle associazioni puntano il dito contro i commissari liquidatori e le istituzioni. “È inaccettabile che una banca defunta non riesca a vendere tutti gli asset in suo possesso. Il caso più emblematico riguarda la partecipazione di Veneto Banca nella società milanese Ferak, messa all’asta nel 2021 con un’offerta superiore ai 50 milioni da parte di Pegaso Spa. A distanza di tre anni tutto è fermo. Perché non si vende?”, chiedono.
Alla cifra derivante dalla vendita di Ferak, si aggiunge un’altra grave preoccupazione: i 240 milioni previsti dalla legge 145 del 2018, che istituì il Fondo Indennizzo Risparmiatori (Fir). “Questi soldi rischiano di essere definitivamente cancellati – avverte Miatello – e il Veneto rischia una doppia beffa: non solo i risparmiatori truffati non vedono rimborsi, ma temiamo che i fondi siano dirottati verso altri scopi, come il sostegno ai grandi player dell’automotive. È tempo che i parlamentari veneti si facciano sentire”.
Le associazioni chiedono risposte immediate al ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti e ai parlamentari veneti. “Devono intervenire per garantire che i fondi siano confermati anche per il 2025 – spiega Paccagnella – altrimenti non resterà che rivolgersi alla procura di Treviso e al Procuratore Generale di Venezia, perché sollecitino i commissari liquidatori a sbloccare asset come Ferak”.
Nel frattempo, l’ironia amara degli attivisti: “Se nessuno ci ascolta, scriveremo direttamente a Babbo Natale”. Ma per i risparmiatori del Veneto, il desiderio più grande rimane uno solo: giustizia e risarcimenti.
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