I dati dello studio dello Spi Cgil del Veneto sulla Missione 6 del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) non sono rassicuranti. A fronte di un piano che prevede la realizzazione di 130 strutture tra case e ospedali di comunità entro il 2026, ad oggi sono stati completati solo 9 progetti. In particolare, delle 95 case di comunità previste, solo 4 sono concluse e collaudate, mentre 57 cantieri sono già attivi, ma ben 38 restano da avviare. Le previsioni indicano che difficilmente sarà possibile rispettare la scadenza del 2026 senza una decisa accelerazione.
Nicoletta Biancardi, segretaria generale dello Spi Cgil del Veneto, sottolinea che «dalla Regione giungono rassicurazioni, ma i ritardi sono evidenti». La situazione è preoccupante, anche perché queste strutture sono destinate a rivoluzionare la sanità e l’assistenza territoriale, migliorando l'accesso ai servizi sanitari, in particolare per gli anziani e i pazienti fragili.
Per quanto riguarda gli ospedali di comunità, la situazione è altrettanto critica: dei 35 previsti, solo 5 sono pronti e collaudati, con 23 cantieri avviati ma 12 ancora da partire. Queste strutture, che si occupano di ricoveri brevi e assistenza intermedia, sono cruciali per ridurre il sovraffollamento ospedaliero e garantire una transizione più sicura e stabile verso l’assistenza domiciliare. Con circa 74 milioni di euro stanziati dal PNRR per questi ospedali, la realizzazione è fondamentale per migliorare la rete sanitaria territoriale veneta.
Il piano del PNRR prevede anche altri investimenti importanti, tra cui 300 milioni di euro per la presa in carico di 43.894 over-65 veneti affetti da patologie croniche. Tuttavia, anche su questo fronte, gli interventi sono ancora lontani dal concretizzarsi in tempi utili. Biancardi evidenzia come il finanziamento sia destinato a costruire strutture, ma «il PNRR finanzia gli edifici, non il personale». Nonostante le leggi di bilancio abbiano previsto risorse per il reclutamento di infermieri e altro personale sanitario, secondo lo Spi Cgil le risorse sono ancora insufficienti per garantire il corretto funzionamento dei servizi.
"La sanità territoriale è un tema fondamentale, soprattutto per gli anziani che rappresentiamo. Questa è un’occasione unica per dare risposte concrete ai cittadini», conclude Biancardi, esprimendo preoccupazione per la difficile attuazione dei progetti e chiedendo una maggiore attenzione alle criticità legate alla carenza di personale e alla chiarezza nei piani di realizzazione delle strutture".