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Ambiente
07.01.2025 - 09:57
L'aumento vertiginoso del prezzo del metano colpisce duramente le imprese e le famiglie, soprattutto in montagna, dove il costo del gas rappresenta una difficoltà aggiuntiva.
Il segretario generale della Uil Veneto, Roberto Toigo, denuncia che il caro-metano penalizza sette imprese su dieci, con un impatto particolarmente forte sulle aziende energivore. L'impennata del prezzo del gas, che ha raggiunto i 50 euro a MWh, sta mettendo a dura prova l'economia delle zone montane, come la pedemontana, l'area alpina e il Bellunese.
Secondo Toigo, l'aumento dei costi energetici rischia di gravare ulteriormente sulle famiglie di queste aree già provate dall'inflazione e dal calo del potere d’acquisto. In particolare, il Bellunese, pur essendo una delle zone con i redditi medi più bassi del Veneto, è anche quella con la seconda Irpef media più alta della regione.
Per questo, Toigo sollecita un intervento urgente da parte del governo e delle società che gestiscono la distribuzione del gas: «È necessario intervenire per ridurre il disagio delle famiglie, soprattutto in un periodo di difficoltà economica crescente» ha sottolineato il segretario.
L'appello si collega anche al tema dell'autonomia regionale. Toigo non vuole che il tema venga visto in una logica di contrapposizione tra Nord e Sud, ma come una questione che riguarda la sostenibilità delle aree montane: «Vivere in montagna comporta difficoltà che rischiano di portare allo spopolamento. Un intervento mirato per queste zone sarebbe la dimostrazione di un Paese solidale, capace di occuparsi delle disuguaglianze in ogni angolo del territorio».
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