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Diritto alla casa
07.01.2025 - 17:49
Elena Ostanel, consigliera Regionale di "il Veneto che Vogliamo"
È un richiamo deciso quello della consigliera regionale Elena Ostanel (Il Veneto che Vogliamo) alla Regione Veneto: cambiare le regole sull’edilizia residenziale pubblica, dichiarate discriminatorie sia dalla Corte costituzionale che dal Tribunale di Padova. “È urgente una riforma organica e inclusiva che risponda ai bisogni reali delle persone”, ha dichiarato Ostanel, sottolineando l’inerzia della Giunta regionale guidata dal Presidente Zaia.
La polemica nasce dal requisito della residenza di almeno cinque anni, introdotto nella legge regionale del 2017 per accedere agli alloggi pubblici. Lo scorso aprile, la Corte costituzionale aveva già definito questo criterio illegittimo, ritenendolo discriminatorio. Ora, il Tribunale di Padova conferma questa posizione, invitando la Regione a modificare il regolamento. Ma, a quasi un anno dalla sentenza della Consulta, nulla è cambiato.
“La difesa di questo regolamento in nome del ‘buon padre di famiglia’ è inaccettabile – accusa Ostanel –. Dal 2010 a oggi, sotto la guida di Zaia, gli alloggi pubblici sfitti sono passati dal 7% al 18%, mentre le liste d’attesa si sono allungate. Non solo: dal 2017, 35 milioni di euro che potevano essere investiti nell’edilizia sono stati usati per altri scopi”.
La consigliera mette in evidenza come il requisito della residenza non risponda alle necessità economiche o familiari, ma discrimini sulla base del luogo di nascita. “La casa è un diritto, non una questione di identità. Una politica seria dovrebbe guardare al bisogno, non al certificato di nascita”, sottolinea.
Ostanel critica anche la scarsa visione della Regione nel rendere il Veneto attrattivo per i giovani e i professionisti. “Dal 2012 al 2023, la popolazione veneta è diminuita dello 0,8%, mentre cresce in regioni come Emilia-Romagna e Lombardia. Continuare a chiudersi nel mito dell’identità veneta significa perdere opportunità”.
Infine, la consigliera ribadisce la necessità di fondi e azioni concrete per rispondere alle esigenze abitative: “I 35.000 giovani emigrati dal Veneto tra il 2011 e il 2023 potrebbero voler tornare. La Regione dovrebbe investire per accoglierli, invece di intestardirsi su ricorsi che non cambiano la vita delle persone. Serve una riforma seria, inclusiva e immediata”, conclude Ostanel.
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