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Giustizia negata
10.01.2025 - 16:26
Mario Conte, sindaco di Treviso
Il dramma della solitudine e dell’indifferenza scuote Treviso. Marco Magrin, 53 anni, è stato trovato morto il 30 novembre scorso in un garage a Monigo. Una tragedia che ha spinto il sindaco Mario Conte a presentare un esposto alla Procura, chiedendo di indagare su come un uomo possa essere abbandonato a una fine tanto crudele nel 2024. "È inaccettabile che un cittadino muoia di freddo e stenti nell’indifferenza generale", ha dichiarato Conte.
Magrin, un onesto lavoratore di Camposampiero, viveva in un appartamento che, secondo le indagini preliminari, risulta essere di proprietà di Andrea Berta, membro del centro sociale Django. L’uomo aveva lasciato o era stato costretto a lasciare l’abitazione a causa di difficoltà economiche, rifugiandosi nel garage dove è stato poi trovato privo di vita.
L’esposto firmato dal primo cittadino sottolinea diversi punti cruciali che necessitano di chiarimento:
L’esposto apre anche alla possibilità di identificare i familiari di Magrin per valutare eventuali azioni penali. In alternativa, potrebbe essere nominato un Curatore Speciale per promuovere procedimenti legali a tutela della memoria e dei diritti del 53enne.
Questa vicenda non è solo una tragedia personale, ma un campanello d’allarme per l’intera città. Il sindaco ha sottolineato la necessità di una maggiore vigilanza sociale, affinché nessuno sia lasciato indietro. "Non possiamo permettere che casi simili si ripetano – ha dichiarato Conte – Treviso deve essere una città in cui nessuno viene dimenticato".
L’esposto sarà presentato alla Procura nei prossimi giorni, con la speranza di fare chiarezza su una vicenda che ha lasciato una profonda ferita nella comunità trevigiana.
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