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Polemica di partito

Il PD critica Zanoni. Camani: "Scelta personalistica e poco corretta"

I consiglieri regionali del Partito Democratico attaccano il comportamento del collega Andrea Zanoni, che ha annunciato l'adesione a Europa Verde

Vanessa Camani

Vanessa Camani, Partito Democratico

Il gruppo consiliare del Partito Democratico esprime disappunto riguardo alla decisione del consigliere regionale Andrea Zanoni di lasciare il PD per aderire ad Europa Verde. La Capogruppo Dem Vanessa Camani, a nome dei suoi colleghi, ha accusato Zanoni di aver preso una decisione "personalistica" e "poco corretta", definendo il suo comportamento un "attacco ingiustificabile" verso il partito e verso i cittadini che lo avevano eletto.

Il PD sottolinea come la scelta di Zanoni arrivi a pochi mesi dalla scadenza delle elezioni regionali, senza preavviso o comunicazione diretta, ma solo tramite un messaggio. "Invece di una condotta leale e trasparente, ci ha messo di fronte al fatto compiuto", affermano i consiglieri. La decisione di abbandonare il partito, secondo i dem, non solo manca di rispetto alla comunità politica del PD, ma ignora anche le battaglie portate avanti insieme in Consiglio regionale, come quelle contro i danni della Pedemontana Veneta, l'inquinamento da Pfas e il consumo di suolo.

Un altro aspetto criticato riguarda la coerenza politica di Zanoni: "Strano che non abbia ricordato queste battaglie quando ha insistito per essere candidato in Europa", proseguono i consiglieri. Inoltre, il gruppo ricorda il sostegno che aveva ricevuto Zanoni, che, prima di intraprendere questa strada, era stato eletto alla presidenza di una commissione consiliare riservata alle minoranze grazie al supporto del PD.

In conclusione, i consiglieri regionali del PD augurano a Zanoni e ad Europa Verde "buon cammino", ribadendo che, per loro, il Partito Democratico rappresenta una "grande comunità" in cui l'unità, la coerenza e la credibilità sono valori fondamentali. "Il PD non è un autobus", ha concluso la Camani, insinuando che la decisione di Zanoni sia dettata da logiche elettorali più che da reali motivazioni politiche.

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